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Barboni (Forza Italia): “Gnassi? A Rimini non basta la facciata della comunicazione”

Chiamamicitta.it continua il confronto con le forze politiche riminesi sull’attuale situazione economica e le prospettive per la fase 2 della ripartenza. Dopo l’intervista al segretario del Pd di Rimini Alberto Vanni Lazzari e quella ai coordinatori di Italia Viva Giorgia Bellucci e Gianluca Fabbrani, a Lorenzo Della Chiara di Articolo 1, a Carla Franchini esponente del MoVimento 5 Stelle, al capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Rimini Marzio Pecci, oggi la parola al Senatore di Forza Italia Antonio Barboni.

Antonio Barboni, 61 anni, membro del direttivo regionale di Forza Italia, consigliere comunale dal 1995 al 2011, consigliere provinciale dal 2011 al 2014, è ufficiale medico dell’Aeronautica militare, medico del lavoro e medico legale.

Forza Italia, seppur in crisi di voti come emerge dai sondaggi, si sta rivelando una forza responsabile nell’attuale gravissima crisi scatenata in Italia dal coronavirus. Berlusconi e i maggiori esponenti del partito non stanno seguendo la linea di duro scontro col Governo Conte che invece stanno praticando Fratelli d’Italia e la Lega. 

Siete come Forza Italia all’opposizione al governo a Roma, a Bologna e a Rimini. Per te oggi  cosa significa far politica a livello nazionale, a livello regionale e a Rimini?

«Forza Italia non ha certamente i consensi che aveva anni addietro, questo è indubbio. Tuttavia un centrodestra senza una forza moderata, liberale, concreta e pragmatica che dialoga e si confronta con le leadership europee, non ha nessuna possibilità di vincere le elezioni e di governare con profitto il paese. Da sempre nell’unità del centrodestra, che mai è stata in discussione, vi è una sostanziale unità di intenti e di proposte pur in una diversa declinazione delle stesse. Forza Italia ha sempre avuto un atteggiamento serio e responsabile anteponendo il bene comune e nobilitando la propria azione di opposizione con proposte serie, concrete e condivisibili svolgendo il ruolo a lei più consono di opposizione di governo con pacatezza e fermezza, senza sconti e senza infingimenti. In particolare in questo momento storico il nostro compito è e sarà quello di una forza politica seria e responsabile che non farà sconti a questo governo nazionale e territoriale, ma comportandosi sempre con responsabilità e concretezza».

Nulla sarà più come prima del coronavirus. Come vedi il prossimo futuro di Rimini?

«La speranza in un futuro migliore deve sempre animare le persone ed illuminare l’agire politico. Il popolo romagnolo, che ho imparato ad amare ed apprezzare in questi 33 anni di vita vissuta in questa terra, saprà come sempre dare il meglio di se stesso. A noi, cioè alla politica, spetterà trovare le risorse e le iniziative per far sì che questa naturale propensione al” fare sistema” possa essere aiutato e nobilitato».

Il settore turistico è quello che sta pagando il prezzo più caro alla pandemia del Covid19. Quali le proposte da mettere in campo per farvi fronte?

«Tutta l’economia italiana sconta e sconterà gli effetti della pandemia. Ripeto, toccherà guidare la rinascita a 360 gradi. Nella fase iniziale saranno fondamentali gli aiuti economici diretti (erogazioni a fondo perduto, aiuti indiretti, tassazioni agevolate, ecc.). Successivamente ci vorrà una grande cabina di regia fatta con serietà competenza e professionalità per rilanciare definitivamente la locomotiva economica del paese ivi compresa la filiera turistica. Da questa crisi si uscirà analizzando e comprendendo gli errori del passato e passando attraverso un ammodernamento complessivo del sistema paese».

Il confronto politico è stato fermato dal virus. Ma di politica oggi c’è bisogno più che mai per affrontare e proporre soluzioni ai problemi della gente. Come pensi si possa superare nei prossimi mesi questa difficoltà di parlare con la gente? Sarà sufficiente farlo on-line?

«Io vengo dalla vecchia scuola di partito. La politica, come nella sua accezione etimologica, è vita della polis cioè passione, abnegazione, servizio, ascolto, formazione dei quadri dirigenti. Tutto quanto questo si acquisisce sul campo con una formazione graduale all’ombra degli anziani del partito, partendo dal basso con umiltà, parlando con la gente per apprendere, capire e poi agire. Il web può essere utile se si parte dai presupposti prima elencati, altrimenti genera leoni da tastiera dannosi per la collettività».

L’anno prossimo si vota a Rimini. Il giudizio della Città che si percepisce sui 10 anni da Sindaco di Andrea Gnassi è sicuramente positivo. Forza Italia come parteciperà a questa competizione elettorale? Sarà ancora insieme a Lega e a Fratelli d’Italia? Avete già un candidato Sindaco in testa da proporre agli elettori?

«La percezione è una cosa, magari dettata da una sapiente struttura di comunicazione, la realtà è spesso un’altra. Non basta fare una “sottospecie” di pista ciclabile sul lungomare o portare a compimento progetti preesistenti per essere stato un bravo Sindaco. La destagionalizzazione del turismo e la Rimini 3.0 che oggi viviamo nacque nella mia prima legislatura da Consigliere comunale nel 1995-1999 con Giuseppe Chicchi Sindaco, magari poco amato e poco ricordato. Legislatura nella quale, però, ridisegnammo la città in un confronto in certi momenti duro e drammatico. La realtà di questo decennio è stata una tassazione diretta e indiretta esasperata ed esorbitante. Il centrodestra unito a tempo debito saprà esprimere un candidato autorevole, capace e competente che saprà guidare la coalizione alla conquista di palazzo Garampi».

Paolo Zaghini

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