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Franchini, M5S: “A Rimini niente alleanze, dopo Gnassi-Messi verrà un Ronaldo”

Chiamamicitta.it continua il confronto con le forze politiche riminesi sull’attuale situazione economica e le prospettive per la fase 2 della ripartenza. Dopo l’intervista al segretario del Pd di Rimini Alberto Vanni Lazzari e quella ai coordinatori di Italia Viva Giorgia Bellucci e Gianluca Fabbrani, oggi la parola a Carla Franchini, esponente di primo piano dei 5 Stelle a Rimini.

Ex consigliere comunale di Rimini per i 5 Stelle dal 2011 al 2016. Laureata in Giurisprudenza. Abilitazione forense. Specializzata in Diritto amministrativo e in diritto tributario. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche, ultima delle quali sulla riconversione in digitale delle PA, tema di prioritario interesse.
Nella PA dal 1996, prima al comune di Rimini e dal 2012 a quello di Coriano. Sposata con due figli. Due grandi passioni: la musica e il mare.
Candidata per il MoVimento 5 Stelle all’uninominale al Senato nel 2018 e alle Europee nel 2019.

Nel Riminese i 5 Stelle hanno 1 deputato, 1 senatore in carica. 1 Sindaco, quello di Cattolica. Alcuni consiglieri nei Comuni. Ma non si sono presentati alle elezioni comunali di Rimini del 5 giugno 2016. E non hanno accettato a livello regionale la proposta di collaborazione avanzatagli dal Presidente Stefano Bonaccini.

Ma per voi 5 Stelle oggi cosa significa far politica? A livello nazionale, dove siete il partito più consistente
nella coalizione con PD, LEU, Italia Viva? In Regione, dove avete rifiutato di governare con Bonaccini?
A Rimini dove non ci siete?

«Fare politica vuol dire rappresentare un’idea e, quando si vince, vuol dire governare con quell’idea. Fare politica a livello locale, è un enorme sacrificio, perché vuol dire dedicarsi agli altri, rinunciando a un’infinità del proprio tempo, e vuol dire anche tante scatole di Maalox! Il M5S è nato per la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica.
I Meetup e la piattaforma Rousseau sono stati gli strumenti che hanno reso possibile la diffusione del M5S sui territori con estrema capillarità, e che hanno consentito al M5S di raggiungere tutti i traguardi che ha raggiunto. Tuttavia insieme alla partecipazione è della massima importanza saper rispondere ai bisogni dei cittadini. Quindi prima di tutto occorre saperli comprende e poi decidere e governare».

Nulla sarà più come prima del coronavirus. Come vedi il prossimo futuro di Rimini?

«Ho da sempre enorme fiducia nella scienza, ma ne ho altrettanta nella capacità degli imprenditori riminesi.
Siamo la capitale del turismo e conserviamo ancora il titolo. Qualunque cosa si potrà fare noi la faremo. Giocheremo la nostra partita e faremo ancora una volta scuola a livello nazionale. La sfida è aperta e i riflettori sono puntati sulla nostra costa. Gli imprenditori dovranno essere prontissimi a giocarla e la politica dovrà essere l’alleato più fidato.
E sarà tanto più forte tanto più sarà unita, indipendentemente dai colori.
E questo mi pare di vedere che tutti i nostri primi cittadini lo abbiamo compreso bene e lo stiano già facendo. E questo è davvero lodevole e a mio parere molto apprezzato da tutti. Non è certo questo il momento di sventolare i propri vessilli! I risultati migliori si otterranno se si riuscirà a costruire e mantenere aperto un canale di dialogo tra tutte le forze politiche, con gli imprenditori e le categorie».

«Ma solo questo non basterà, perché per ogni decisione assunta risulterà essenziale avere una macchina amministrativa in grado di rispondere con immediatezza, per trasformare le decisioni assunte in concretezza. Il tempo è poco e la velocità determinante. Il prossimo futuro di Rimini dipenderà da questo».

Il settore turistico è quello che sta pagando il prezzo più caro alla pandemia del Covid19. Quali le
proposte da mettere in campo per farvi fronte?

«Prima di tutto serve coraggio. Il Governo sta già mettendo in campo importanti misure a sostegno del comparto turistico, tuttavia so anche che alcuni imprenditori del turismo sono sconfortati. Questo è assolutamente comprensibile. A questo sconforto credo abbiano contribuito alcuni sondaggi sul desiderio di vacanza degli italiani. Io non credo che possano essere attendibili, sono portata a credere che siano falsati dal contesto: le domanda sono state poste in un momento in cui la gente è stata, giustamente, obbligata a restare a casa.
Noi dobbiamo trasmettere la passione che abbiamo per la nostra costa, quella stessa passione che ci ha portato sin qui. E nessuno potrà resisterci. Del resto la nostra costa ha una posizione strategica, siamo facilmente raggiungibili. Abbiamo spiagge enormi con ottime strutture e una capacità ricettiva unica in Italia.
E saremo una garanzia di sicurezza. Ricordiamoci chi siamo. E quando arriverà il caldo il desiderio di vacanza aumenterà. E noi dovremo essere la miglior risposta a quel desiderio.
Dobbiamo trasformare le avversità in opportunità e questa è la scommessa che dobbiamo vincere».

Voi siete abituati a discutere on-line. Ma con la gente come farete a confrontarvi farete a confrontarvi visto il blocco che sta vivendo la politica?

«Il M5S è nato in rete. Siamo nati dalla rete e siamo gli antesignani della democrazia digitale. Come faremo? E’ come chiedere a un pesce come farà a nuotare!
Gli strumenti per il confronto on line e “da remoto” esistono per tutti, diciamo che forse noi siamo abituati da sempre ad utilizzarli. Il problema per il M5S non sarà il come, forse il cosa. Gli strumenti, digitali o meno, sono e restano comunque solo strumenti, sono pur sempre contenitori da riempire.
E in questo momento il Covid sta cambiando molto le coscienze dei cittadini, i quali pare abbiamo compreso bene che la differenza la fanno sia i contenuti sia la credibilità delle persone.

L’anno prossimo si vota a Rimini. Il giudizio della Città sui 10 anni da Sindaco di Andrea Gnassi è sicuramente positivo. Voi cosa farete? Accetterete di coalizzarvi con il PD per il prossimo governo della Città di Rimini? Avete un candidato Sindaco in testa da proporre agli elettori?

«Per Rimini 2021 è ancora troppo presto per azzardare ipotesi, dopo il Covid ancora di più. Con troppe variabili, si sa, è impossibile fare previsioni. Circa le coalizioni il sentiment della base è sempre stato piuttosto categorico: alleanze no. Io sono tra questi e non ne ho mai fatto un mistero. Del resto il M5S è una forza politica che nasce con pochi e chiari presupposti fondanti, tra questi il no alleanze. Se cammin facendo questi principi si perdono per strada è ovvio che il rischio è quello di perdere la propria identità politica. Magari vinci una partita, ma poi perdi l’anima, avrebbe senso? Resta il fatto che il tema sarà certamente oggetto di discussione, e a più livelli, come è giusto che sia. In ogni caso tutto può succedere. Questo lo dicono i fatti che abbiamo già visto!».

«Tuttavia siamo perfettamente consapevoli di poter essere determinanti. Il candidato? No. Non c’è. Ma la risposta sarebbe la stessa anche se ci fosse! Sappiamo tutti che per le amministrative è il nome del candidato primo cittadino a fare la differenza, ma il solo candidato non basta: la squadra è fondamentale, anche perché la partita non va solo vinta, ma bisogna giocarla e restare in campo per 5 anni».

«Bisogna seguire l’esempio di Cattolica: hanno vinto e sono ancora in campo, perché erano e restano un gruppo affiatato di amici. E questa credo sia la conditio sine qua non.
Quel che è certo è che la partita Rimini 2021 è aperta, visto che il Lionel Messi della politica riminese – per “regolamento” – non potrà essere convocato per il prossimo “campionato”!
Avere un candidato è un gioco da ragazzi. La differenza sarà avere il candidato. Dunque tutto è capire chi sarà Ronaldo e soprattutto chi riuscirà ad averlo!».

Paolo Zaghini

(Nell’immagine in apertura, Carla Franchini con Stefano Patuanelli ministro dello sviluppo economico nel governo Conte)

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