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Verucchio, l’addio di Urbinati: “Ora il sindaco non ha più alibi”

Alex Urbinati, ormai ex vice sindaco del Comune di Verucchio, ha inviato il suo messaggio di addio all’incarico:

«E’ stato un onore e motivo d’orgoglio servire il mio comune – scrive Urbinati – e di questo ringrazio il sindaco Stefania Sabba. Da parte mia non vi è nessun rancore per la decisione maturata, semmai sollievo. Resto in consiglio comunale leale e motivato per il bene di Verucchio».

«Sorprende che il percorso si interrompa per i gossip di paese o differenze caratteriali sfociate nella mancanza di fiducia reciproca; incasso con piacere il pieno sostegno del mio partito e di molti cittadini che mi hanno espresso solidarietà e ringraziamenti.

«La convivenza è stata difficile ma le differenze emerse sono state sul merito delle cose e sulle priorità da affrontare. Diverso l’approccio culturale alla cosa pubblica e ai problemi. Nei momenti più difficili al pessimismo dell’intelligenza ho risposto con l’ottimismo della volontà. Credo che ora il sindaco non abbia più alibi. Il tempo sarà galantuomo. Succede spesso che poi il problema non sia l’allenatore esonerato ma il suo presidente. Vedremo.

«Resta un’esperienza di otto anni vissuta senza mai risparmiarmi. Riesco perfino a provare sollievo per il tempo che potrò recuperare per me e la mia famiglia. Continuerò a coltivare la mia grande passione politica, esperienza che non finisce qui perché la politica rimane una cosa bella, arte regia diceva Platone, una missione, e può essere fatta in diverse forme e luoghi.
Piedibus, Trasporto a chiamata, Verucchio in strada giochi e sport (con la provocatoria idea di chiudere via Casale, poi sposata da altre iniziative), bando per il sostegno allo sport per le famiglie bisognose (che ha stimolato altri comuni) sono diventati parte del tessuto del nostro comune.

«Resteranno, sotto gli occhi di tutti, i tanti interventi che hanno cambiato e riqualificato la città pubblica, i contributi ottenuti con il lavoro politico ogni giorno, i numerosi cantieri in itinere che sento miei. Il programma dei lavori pubblici è concluso o in via di definizione oltre l’ 80%, con altri che si sono aggiunti nel tempo, pur nelle emergenze come la frana di via Serra. Alcuni interventi iniziati e già programmati che il mio successore dovrà solo gestire: nuova palestra, aggiornamento della strumentazione urbanistica, miglioramento sismico della scuola media Pazzini, sistemazione di via Carletti, piano asfalti, acquisto di una tribuna per lo stadio di Ponte Verucchio, installazione dei dissuasori di velocità in alcune zone del paese, sistemazione strade vicinali, sistemazione ponte Bailey in località San Rocco, interventi di miglioramento della pubblica illuminazione, riqualificazione di Ponte Verucchio, messa in sicurezza della rupe di Verucchio, sistemazione dell’archivio storico, acquisizione della Stazione Rosa e di Piazzale Risorgimento, restauro del torrione di Sant’Agostino.

«Resto convinto che la politica debba progettare e anticipare il futuro, lavorare per domani e dopo domani, aggredire i problemi e non subirli, uscire dal quotidiano dove l’ultimo problema sul tavolo o polemica sui social diventa la priorità.

«Questo avevo imparato nei cinque anni precedenti con il sindaco Pruccoli; ho tentato e lo rifarei di portarlo genuinamente nella nuova esperienza con il nuovo sindaco.
Ho provato, per indole e per carattere, un grande disagio in questi anni per la rincorsa affannosa alle scadenze, per i tempi biblici nel prendere decisioni, per i continui rinvii.
Ho cercato di fare politica ma è proprio la politica che è mancata in giunta con la progressiva perdita di peso di Verucchio al di fuori dei suoi confini. Lo stato dell’Unione dei comuni, le fusioni, la viabilità di vallata, quale idea di paese, la programmazione degli obiettivi, la riorganizzazione del personale sono alcuni dei temi non affrontati ma solo abbozzati, che potevano vederci protagonisti. Ci tornerò in un mio prossimo intervento in consiglio comunale.

«Coraggio e visione, è questo in sintesi che ritengo sia mancato per tracciare insieme il futuro di Verucchio, di chi lo abita, di chi ci lavora, di chi lo vive.

Alex Urbinati

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