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La Catalogna spacca il centro destra riminese

Rivendicazioni. Manifestazioni. Repressioni. Rancori. Legalità contro democrazia. Democrazia contro legalità: in Catalogna regna il caos più totale. E intanto, in Italia, e nello specifico nella regione Emilia Romagna, si intravedono già le ombre degli accadimenti spagnoli.

La Lega Nord , per esempio, ha colto al balzo la notizia. Il deputato Gianluca Pini ha infatti già annunciato il rilancio del referendum per chiedere la separazione della Romagna dall’Emilia. “Mi aspetto che l’iniziativa venga condivisa” commenta il consigliere leghista nel Comune di Rimini Matteo Zoccarato, che dichiara la sua totale solidarietà verso il popolo catalano che, a suo parere, sta manifestando pacificamente e democraticamente, dal momento che “la rivendicazione della propria autonomia mette d’accordo la maggioranza”.

“Cercare di sopprimere l referendum è qualcosa di fascista – afferma Zoccarato, che prosegue spostando su quello proposto dal Carroccio – E’ importante che la Romagna raggiunga lo status di regione autonoma. Bologna ha sempre posto tanti paletti alla nostra gestione turistica ed economica, è il momento di renderci autonomi e di autodeterminarci.

Ma una Romagna indipendente dall’Italia, come vorrebbe la Catalogna dalla Spagna? “Eh, – sospira Zoccarato – un passo alla volta, prima facciamo il nostro referendum”.

Ma l’iniziativa della Lega sembra non essere condivisa dagli alleati. “Ho visto dei commenti fuori luogo da parte di Fratelli d’Italia – osserva Zoccaratoche hanno sminuito l’importanza del nostro referendum. Non saprei cosa aspettarmi. Spero che a livello locale gli esponenti del partito siano più lungimiranti.

Ma Gioenzo Renzi, consigliere comunale proprio di Fratelli d’Italia, sembra muoversi in una direzione diametralmente opposta.

Quello che sta accadendo in Catalogna – afferma Renzinon sta facendo gli interessi né della Spagna né dei catalani stessi che stanno protestando. E quello che non si dice è che la maggioranza dei catalani non sono favorevoli a questa battaglia di secessione. Stiamo assistendo a una avventura gestita in maniera molto poco responsabile dal leader della Catalogna, sopratutto in un periodo come questo.”

“Se dovessero iniziare a scatenarsi gli stessi moti indipendentisti nelle altre regioni europee – aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia – ci troveremmo di fronte a un marasma di stati incapace di far fronte al mondialismo e che indebolirebbe l’Europa da un punto di vista economico, politico e identitario.  L’accaduto rischia di mettere in moto un meccanismo perverso. Oggi la Catalogna, domani il Veneto. Se si continua così, non si sa più dove si andrà a finire.

Renzi appare dunque molto titubante e restio verso il referendum della Lega. “Cosa ne penso del referendum della Lega? E’ una proposta su cui bisogna riflettere bene. E’ necessario un serio dibattito interno, per analizzarne gli effetti,  e in particolare sentire quello che pensa la gente.“.

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