Scongiurata la fine dell’esperienza dell’Unione dei Comuni della Val conca.
Le amministrazioni di centro destra della Val Conca hanno lavorato per far saltare definitivamente l’esperienza dell’Unione. Capofila di questa operazione il comune di Morciano con il sindaco Giorgio Ciotti ed il comune di Montefiore con il sindaco Vallì Cipriani.
L’occasione era l’adesione al PRT (piano Piano di Riordino Territoriale) lo strumento attraverso il quale la Regione Emilia-Romagna programma le azioni di riordino territoriale ma, soprattutto, individuale le modalità per erogare gli incentivi alle Unioni di Comuni per la gestione in forma associata di funzioni comunali. Nel bando della Regione quest’anno è prevista la ripartizione di oltre 17 milioni di euro fra risorse regionali e statali e ha l’obiettivo di superare le rigidità della precedente impostazione che basava gli incentivi per le funzioni comunali associate solo sulla base numerica delle funzioni conferite per approdare, invece, ad una valutazione concreta e reale dell’effettiva gestione in forma associata. Questa nuova impostazione è stata costruito attraverso l’ampio concorso partecipativo delle Unioni di Comuni e delle Associazioni rappresentative degli enti locali, ANCI e UNCEM.
Fra le novità più rilevanti vi è quella che prevede azioni mirate per le singole unioni che, a tal fine, sono state racchiuse in gruppi che prevedono diversi stati di avanzamenti di “associazionismo. Quelle mature, con oltre 9 funzioni in forma associata, quelle in via di sviluppo (da 6 a 8 funzioni associate) e quelle avviate, con un numero di funzioni base (da 4, minimo previsto per legge, a 6).
Per queste ultime unioni la Regione prevede l’approvazione, in almeno l’80% dei comuni costituenti l’unione, di uno specifico accordo dove l’Unione si impegna a raggiungere determinati obiettivi e la Regione di si impegna in una stabilità dei finanziamenti oltre a riconoscere specifiche premialità per la crescita dell’unione.
E’ proprio in funzione di questa norma che il centro destra ha tentato di far saltare l’Unione.
Ma l’operazione è stata scongiurata. Il numero minimo di comuni per l’approvazione dell’accordo è stato già raggiunto e questo ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tanti che vedono nell’Unione un ente fondamentale per lo sviluppo del territorio.
Hanno deliberato l’accordo previsto dalla Regione sei comuni Montegridolfo, Gemmano, Saludecio, Montescudo-Monte Colombo, San Clemente e Mondaino. Forti le tensioni proprio nel comune di Mondaino dove si sono registrati 3 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 contrari. Di fatto si è frantumata la maggioranza Fra gli astenuti non è passato inosservato proprio il voto del sindaco, da oltre 4 anni membro della Giunta che guida l’Unione. Fonti non verificate parlano di forti pressioni da parte del sindaco di Morciano perché il voto del sindaco di Mondaino fosse contrario, impedendo in questo modo l’approvazione della delibera.
Il consiglio dell’Unione Valconca per la ratifica delle delibere comunali è stato convocato per lunedi 24 settembre alle ore 21.
La mancata adesione al bando regionale significava perdere i finanziamenti e quindi chiudere l’Unione. Ricordiamo che l’Unione , gestisce per conto dei comuni, il servizio di Polizia Municipale, lo Sportello Unico delle Attività Produttive, la Protezione civile ed il servizio informatica (senza costi aggiuntivi per il cittadino).
Non si conoscono le motivazioni dei sindaci di Morciano e Montefiore per far saltare l’Unione, impoverire i servizi ai cittadini ed aumentarene i costi di gestione.