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Quale futuro per Uni.Rimini senza Carim?

Uni.Rimini nasce nel 1992 con l’obiettivo di sostenere i corsi di laurea dell’Università di Bologna Campus di Rimini. Lo scopo principale di Uni.Rimini è stato da sempre quello di mettere a disposizione risorse umane ed economiche a favore della didattica e della ricerca, per un’attività di promozione dell’Università di Bologna, Campus di Rimini.

I principali obiettivi di Uni.Rimini sono:

  1. Sostegno alla didattica;
  2. Finanziamento dei progetti di ricerca;
  3. Supporto ad iniziative volte a sviluppare processi di internazionalizzazione delle attività del Campus di Rimini;
  4. Collaborazione con i Docenti e con gli Organi dell’Ateneo al fine di incrementare la presenza e il radicamento dei docenti presso il Campus;
  5. Sostegno dei servizi agli studenti.

Nel 2016 la società  ha sostenuto:

  • Corsi di Laurea con 393.800 euro pari al 24,66 % delle risorse complessivamente impiegate.
  • Servizi Universitari: la società ha sostenuto l’attività legata a vari servizi di natura universitaria per circa 248.000 euro pari al 15,53% del risorse complessive impiegate.
  • Immobili dove hanno sedi le aule, biblioteche, sale lettura, laboratori per 242 mila euro.
  • Progetti e assegni di Ricerca per 208.600 euro
    Assegni di ricerca/Contratti di Ricerca per oltre 120 mila euro
  • Nel corso del 2016 sono state finanziate otto borse di studio per complessivi 7.160 euro:
  • E’ stato finanziato nel 2016 con 38.800 euro l’attività di ricerca condotta dal CAST – Centro Studi Avanzati sul Turismo.
  • Oltre al sostegno a numerose altre attività didattiche e di servizi.

Si tratta di un supporto fondamentale all’attività del campus universitario di Rimini. Una riduzione drastica delle capacità finanziaria della società rischia di compromettere anche l’appeal della stessa sede universitaria di Rimini.

Uni.Rimini SpA ha questa compagine sociale:
Fondazione Carim con il 42%, Comune di Rimini con il 20%, Camera di Commercio con il 10%, Maggioli Group con il 10%, IEG (Fiera) con il 6%, Confindustria il 3,5%; poi altri soci con l‘1%. Recentemente è uscito il Comune di Riccione che aveva l’1,1% delle quote.

Il bilancio 2016 si è chiuso con ricavi per l’attività pari a 1.619.320 euro, di cui 1.476.431 provenienti dai soci consorziati. Dal 2009 al 2015 i contributi consortili si sono ridotti di oltre il 45% pari a oltre 1,2 milioni di euro. 

Anche il bilancio 2017 risentirà di una riduzione ulteriore del conferimento dai soci (laFondazione ha ridotto di 200 mila euro) e di conseguenza di una riduzione delle attività.

Per il 2018 è facile prevedere l’azzeramento del contributo della Fondazione Carim e quindi anche una riorganizzazione delle quote societarie. Come ne uscirà il bilancio di Uni. Rimini?

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