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Oggi scatta fermo pesca Adriatico sino al 10 settembre

Nei giorni scorsi il Sottesegretario alle politiche agricole, Giuseppe Castiglion, ha firmato il decreto per il fermo pesca 2017, l’arresto temporaneo dell’attività in mare con il sistema a strascico.

Viene confermato il calendario del fermo pesca, zona per zona.
Si inizia il 31 luglio lungo la costa Adriatica da Trieste ad Ancona per concludersi il 10 settembre.
A seguire gli altri tratti di mare.

E’ un fermo pesca che potrà contare su una dotazione finanziaria più cospicua”, fa notare l’Alleanza delle Cooperative, visto che il Senato, in occasione della conversione in Legge del dl Mezzogiorno ha stanziato ulteriori 7 milioni di euro per indennità agli equipaggi. ”Il plafond a disposizione – precisa l’Alleanza – sarà di 18 milioni di euro, per quanto riguarda il personale imbarcato, mentre per le imprese si conferma il sostegno previsto dal fondo comunitario Feamp di circa 9 milioni di euro”.

Come in tutte le occasioni del fermo pesca occorre fare attenzione cosa si acquista.

In un Paese come l’Italia che importa più di 2 pesci su 3sottolinea Impresapesca Coldirettinei territori interessati dal fermo biologico aumenta il rischio di ritrovarsi nel piatto prodotto straniero o congelato». Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di «verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta)».

Secondo quanto assicurato a livello istituzionale – conclude Coldiretti Impresa Pesca – si tratterà dell’ultimo anno di applicazione dell’attuale formula del fermo biologico che, come l’organizzazione ha più volte denunciato, si è manifestata fallimentare. L’auspicio è che dal 2018 si possa mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie

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