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Coriano: “Al lupo, al lupo!”

Il lupo è una presenza costante e numerosa nel territorio riminese, ormai da molti anni.

Hanno fatto scalpore sui media locali le foto di una numerosa cucciolata di lupi (canis lupus italicus) immortalati in una località dell’entroterra riminese. Ma hanno stupito e meravigliato solo coloro che non hanno una quotidiana frequentazione della natura e che prestano attenzione alle problematiche di essa solamente quando i media escono con notizie, per loro solamente, eclatanti!

Il lupo è osservato e monitorato nel territorio riminese almeno da una ventina di anni. Per esempio la Guardia forestale di San Marino studia e monitorizza (anche con fototrappole) un branco di lupi stabilmente localizzato tra la Torraccia, Faetano ed il corso del torrente Marano. Almeno tre lupi, si ritiene tutti appartenenti a questo branco, sono morti dall’inizio del 2017 investiti da automezzi sulla strada del Parco del Marano. Sono ancora in corso accertamenti genetici su questi esemplari ma posso assicurare, per osservazione diretta, che il fenotipo corrisponde perfettamente al lupo italico. Gli avvistamenti più frequenti nel territorio Riminese (sotto questa voce non sono inclusi solo gli avvistamenti ma anche il ritrovamento di tracce, escrementi e resti della predazione del lupo) sono stati effettuati nel territorio dei comuni di Torriana, Montefiore Conca, Gemmano, Montescudo-Monte Colombo e Coriano. Sulla base di queste osservazioni si può confermare la presenza di almeno 4 branchi solo nell’entroterra riminese. Dal mare al confine con la provincia di Pesaro (sud est) e sulla Valmarecchia fino a Montebello. Il numero degli esemplari presenti può essere calcolato con sufficiente precisione in 24/26 individui. Di questi 14 sono sicuramente cuccioli. Questi dati sono calcolati come risultato delle osservazioni fatte sul terreno da numerosi operatori abilitati al censimento della fauna selvatica. La quasi totalità di questi sono cacciatori, con esperienza decennale, impegnati nel contenimento della specie cinghiale con metodi selettivi. Numerose, e continue, le segnalazioni di allevatori e contadini. Si devono inoltre segnalare frequenti attacchi al bestiame domestico. Questi attacchi si sono verificati anche in presenza di recinzioni idonee e di cani da guardiania. Attacchi si sono verificati in territorio di Montefiore Conca, Gemmano e Coriano.

Restano da analizzare i motivi che hanno portato i lupi a colonizzare aree anche fortemente antropizzate e così distanti dai loro areali primigeni.

L’aumento notevolissimo ed a volte spropositato della grossa fauna (in primis caprioli e cinghiali) è una delle cause principali. Inoltre il terribile inverno del 2012, con le sue abbondantissime e durature nevicate, hanno spostato dalla alta alla media e bassa collina un grande numero di cinghiali.

La popolazione di questi suini si è adattata prontamente ai nuovi e favorevoli ambienti, aumentando in maniera consistente la propria popolazione. Di questo hanno beneficiato i lupi che hanno trovato così una disponibilità alimentare infinita. Come altre specie predatorie, anche i lupi, regolano la propria capacita riproduttiva in base alla disponibilità di risorse trofiche offerte dal territorio nel quale vivono. Teoricamente in un gruppo familiare di lupi solo una femmina, la femmina dominante o alpha, si accoppia con un pari grado e si riproduce. Nella nostra realtà questo non sempre avviene perchè è recente l’osservazione di due femmine, di età diversa, entrambe accompagnate dalla prole, nel medesimo punto di osservazione. L’osservazione in natura del lupo rimane sempre una esperienza memorabile ed emozionante. E’ opportuno rimarcare che le abitudini del lupo, almeno nelle nostre zone sono cambiate. Non è più animale esclusivamente notturno e sempre più frequentemente lo si può osservare di giorno, anche in attività di caccia.

Sempre più frequentemente è avvistato nei pressi di case abitate e dimostra di non avere tanta paura dell’essere umano. Ma rimane sempre un animale selvatico, dalle reazioni a volte imprevedibili e raccomandare prudenza e rispetto è d’obbligo.

Per concludere vorrei ricordare che sono stati effettuati test genetici sui lupi rinvenuti morti. I risultati non sono stati ancora ufficializzati, ma sembrerebbe che l’appartenenza alla razza Canis lupus italicus sarà confermata. Non ibridi dunque, ma lupi. Lupi veri.

Giuseppe Arangio, Medico corianese. Cacciatore e allevatore di cani. Appassionato naturalista.

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