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Meno della metà di bar e ristoranti ha chiesto sostegni, Emilia Romagna aumenta quote

Poco meno della metà dei bar e dei ristoranti che potevano chiedere i ristori della Regione Emilia-Romagna per i danni subiti a causa delle limitazioni anti-Covid lo ha fatto. Tanto che viale Aldo Moro, coi soldi rimasti, ha deciso di aumentare la quota massima destinata a ciascuna delle circa 10.000 attività che hanno presentato regolarmente la domanda.

Ne ha parlato stamane in commissione l’assessore regionale al Commercio e al Turismo Andrea Corsini. Per quanto riguarda i ristori per i pubblici esercizi “su circa 20-21.000 potenziali destinatari del contributo sono arrivate circa 10.000 domande. Le risorse rimaste sono state destinate ad incrementare il ‘quantum’ per ogni impresa assegnataria”.

La stessa cosa potrebbe succedere per quanto riguarda i sette nuovi bandi pubblicati da Unioncamere per 13 milioni di euro di ristori complessivi, destinati a palestre, discoteche, fieristi, spettacoli itineranti ed eventi culturali. “Vedremo come andranno i bandi, quante domande arriveranno e se saranno ammissibili. Ma eventuali economie che ci saranno, storicamente anche in epoca pre-Covid la media delle domande è al massimo il 60-65% della platea – sottolinea Corsini – potranno essere usate per rafforzare ulteriormente il contributo massimo previsto”.

Ovviamente i consiglieri hanno chiesto chiarimenti all’assessore sul perché tanti non facciano domanda per i sussidi anti-Covid. “In molti casi non c’è interesse a farlo o le condizioni di farlo, magari in qualche caso non arriva la comunicazione”, ipotizza Corsini. Il quale comunque precisa che una eventuale “revisione al rialzo” dei contributi sarà valutata e nel caso affidata ad una decisone successiva della giunta.

Invece, chiarisce ancora Corsini, “se il numero delle domande sarà in eccedenza il contributo massimo diminuirà, ma non dovrebbe succedere perché è stato fatto un lavoro molto minuzioso con le associazioni”. Nelle prossime settimane, anticipa poi Corsini, la Regione sarà chiamata ad emanare altri bandi, per distribuire le risorse stanziate a livello nazionale dei due decreti Sostegni, 1 e 2. Ma “spero sia una delle ultime volte che parliamo di ristori. Non vediamo l’ora di occuparci di fondi strutturali e della ripartenza”, fa sapere l’assessore.

(Agenzia DIRE)

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