Cerca
Home > Economia > Legge concorrenza. Il Governo rinvia sulle concessioni di spiaggia e ambulanti

Legge concorrenza. Il Governo rinvia sulle concessioni di spiaggia e ambulanti

La legge sulla concorrenza, a lungo annunciata dal primo ministro Draghi e richiesta dall’Unione Europea, arriva oggi in Consiglio dei Ministri. Alla fine sarà una proposta di legge privata di alcuni punti fondamentali che hanno tenuto banco in questi anni. Niente liberalizzazioni delle spiagge o per gli ambulanti. Ma una mappatura delle concessioni in vista di una futura riforma. Draghi di fronte alle resistenze del centrodestra scegli la via della mediazione.

Il Governo ha deciso per un censimento. Ricostruirà chi gestisce che cosa, da quanto tempo e pagando quale cifra allo Stato o agli enti locali. Sarà il governo a scrivere questa mappa, forte di una delega del Parlamento. E i successivi decreti attuativi creeranno una banca dati sempre aggiornata. Il percorso è complicato, ma c’è l’impegno a ultimarlo entro sei mesi.

Già nel passato vi era stato un impegno analogo da parte del Governo poi non realizzato.

Il rinvio del Governo rischia di avvicinare sempre di più l’avvio formale della procedura d’infrazione da parte dell’Europa. Vi è anche l’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato dopo l’adunanza generale del 20 ottobre scorso. In conclusione continua l’incertezza nel settore che sta provocando pesanti ritardi negli investimenti e nell’innovazione del turismo balneare.

Confartigianato Imprese Demaniali, interviene sull’argomento e plaude  alla decisione del Governo.

“Quella del Governo e del Presidente Draghi ci pare una decisione diligente e seria – dice il Presidente Mauro Vanni – perché normare superficialmente su un tema come questo si rischia di adottare provvedimenti iniqui. Bisogna rendersi conto che la realtà delle concessioni demaniali è molto articolata, differente nelle varie zone d’Italia e le 30.000 concessioni hanno situazioni diverse fra loro. In Italia, ci sono stabilimenti balneari, camping, ristoranti, alberghi, categorie diverse fra loro. Non pensiamo che quel che accade su un territorio sia la normalità. Se interviene il Governo, su scala nazionale, deve farlo in modo equo.

Noi stessi da anni chiediamo una ricognizione della costa italiana, perché ad oggi il Demanio Marittimo non ha una fotografia precisa. Con quella, che è l’impegno assunto dal Governo, sarà possibile adottare provvedimenti seri”.

 

Ultimi Articoli

Scroll Up