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I cani non parlano, ma sanno comunicare meglio di noi!

Si dice spesso, dei nostri cani: gli manca solo la parola! Beh non è proprio esatto. I cani non hanno l’uso della parola ma comunicano con noi e con i loro simili attraverso il linguaggio non verbale che può essere diviso in 7 schemi comunicativi e 1 di linguaggio para-verbale.

 

Prossemica: disposizione del corpo nello spazio. Vicino, lontano, di fianco, frontale, dietro, di schiena;

Cineteca: velocità, Traiettoria, coreografica;

Gestualità: parti articolate del corpo. (coda, orecchie ecc…);

Mimica: bocca, occhi;

Apatica: azioni di contatto corporeo. Zona calda (testa, zampe e coda) e zona fredda (spalla, fianco);

Olfattiva: odori. (si annusano il sedere e la pipì degli altri cani.);

Paraverbale: (abbai, ringhi, mugolii ecc).

È quindi importante saper leggere questi schemi per capire i nostri cani, e fare la cosa giusta. Le varianti di tale linguaggio sono tante e non sempre facili da capire e da interpretare, è un linguaggio sempre in evoluzione e condizionato da molti fattori, insomma per descrivere dettagliatamente il linguaggio del cane bisognerebbe scrivere un’enciclopedia, che andrebbe aggiornata ogni sei mesi. 

Per quanto riguarda la comunicazione del cane, oggi la cinofilia è contaminata da miti che vanno sfatati e che sono duri a morire. Per esempio: lo sbadigliare e il grattarsi non hanno la validità che pensiamo, ma vengono attuati per comunicare un disagio; anche il fare la pipì, non è solo un bisogno di liberarsi, ma è un lasciare dei messaggi agli altri cani, tramite l’urina infatti rilasciano degli odori specifici, e quando un cane annusa l’urina di un simile sta ‘leggendo il messaggio’ e la sua urina fatta proprio lì è il suo modo per ‘rispondere’.

Se, quindi, noi umani dobbiamo imparare a leggere i nostri cani, loro già ci ‘leggono’ e ci conoscono attraverso il nostro linguaggio del corpo, da cui traggono delle conclusioni. Per non mettere in confusione il nostro cane è importante essere coerenti sia con la voce, sia con la postura del corpo quando ci rapportiamo con lui. Tale ‘confusione’ può portare il cane ad essere ‘disubbidiente’ o ad adottare altri comportamenti a noi sgraditi.  

Per riassumere citando un noto istruttore cinofilo: i cani sono laureati in scienze della comunicazione!  Quindi sanno quello che fanno con noi e con i loro simili.

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