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Ma il cane non un pupazzo, se lo amiamo davvero

La cinofilia, ossia la materia che studia i cani e il loro mondo è una materia che come tutte le altre scienze è in continua evoluzione. Anche se, nonostante i tanti libri scritti e le tante, nuove, professioni legate ad essa, la gente continua ad avere una concezione dei cani molto limitata e vecchia come il mondo.

Il cane viene dal lupo, e questo tutti lo sanno. L’uomo nei secoli ha selezionato il cane in razze in base al lavoro che era destinato a svolgere: caccia, guardia, conduzione del gregge ecc. e questo perché la società era basata su queste attività; ma da quando le campagne, tra l’800 e il ‘900, si sono svuotate e la gente ha iniziato a popolare le città, il rapporto uomo-cane è cambiato per sempre: il cane ha smesso di fare il lavoro per il quale era stato selezionato e ha iniziato ad essere altre cose, una fra tutte, una sorta ‘pupazzo animato’ che deve fare le cose che vogliamo noi, deve stare dove decidiamo noi, una convinzione che persiste nonostante i cambiamenti.

Dalla seconda metà del ‘900 si è cominciato a considerare il cane come essere senziente grazie al premio Nobel Konrad Lorenz con il libro: L’uomo incontrò il cane; per poi passare all’Uomo che sussurra ai cani: Graeme Sims e al metodo gentile, comunicare con il cane usando il linguaggio del corpo, e premiarlo per ogni azione giusta; fino ad oggi che si parla di apprendimento emozionale. Un’evoluzione dovuta all’etologia, alla zooantropologia, in cui l’approccio cognitivo antropologico la fa da padrone e che porta l’uomo a considerare il cane un essere vivente che ha intelligenza, personalità ed emozioni, come tale ha diritto di esprimersi e di essere rispettato.

Sono molte le scuole, nate in questi anni, che cavalcano questo pensiero.
Il cane ha dei bisogni che vanno soddisfatti come insegna la scuola di Angelo Vaira (ThingDog); ha delle motivazioni che vanno espresse come insegna quella di Roberto Marchesini (Siua).

Da qualunque angolazione lo si voglia vedere, il cane non è un pupazzo che possiamo strattonare, strapazzare, ma un essere vivente che si deve rispettare perché solo così lo si può amare davvero.

Giovanna Foschi

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