Il giorno di Natale, dopo lo scarto dei regali, il pranzo è il momento più atteso in tutte le famiglie. Il menù tradizionale romagnolo prevede cappelletti in brodo e bollito. Ma a Cattolica hanno aggiunto un piatto alla tradizione… il Miacetto.
Si tratta di un dolce che si tramanda di madre in figlia da generazioni. Nasce nel Cinquecento come dolce per i viaggiatori (Cattolica nasce come punto di passaggio e di sosta dei viaggiatori) nel periodo dell’avvento, quindi senza grassi, latte e formaggi.
Si tratta di un dolce che risente di molte influenze, dovute alle continue aggiunte fatte dai viandanti che transitavano per il paese e dai marinai che di ritorno dai loro viaggi portavano alle loro famiglie i prodotti tipici dei paesi visitati.
Ogni famiglia cattolichina ha la propria versione del Miacetto dovuta a piccole aggiunte nel corso degli anni quindi non esiste una ricetta ufficiale ma moltissime ricette simili. Le varie aggiunte fatte dalle famiglie erano dovute alle reali disponibilità di ingredienti, dovuta alle condizioni economiche complicate o alla difficoltà di trovare sempre gli stessi ingredienti.
“Io lo faccio tutti gli anni per i miei amici e parenti” racconta Adele “lo regalo loro per natale in modo da mantenere viva la tradizione. Era consuetudine per la mia famiglia preparare il Miacetto tutti assieme, dividendosi i compiti per creare quell’atmosfera di Natale tipica delle grandi famiglie”. La ricetta di famiglia la signora Adele non ce la può dire ma ci svela un segreto: “Mia mamma addirittura ci metteva del cacao”.
Riccardo Piva