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A San Marino il primo capo di stato gay al mondo

La Repubblica di San Marino è, da oggi, il primo stato al mondo con un Capo di stato appartenente alla comunità Lgbt. Paolo Rondelli, ex vicepresidente di Arcigay Rimini e primo ambasciatore della Repubblica negli Stati Uniti, è infatti uno dei due nuovi capitani reggenti, capi di stato che non hanno poteri esecutivi e che stanno in carica per sei mesi.

Finora, nel mondo, ci sono stati ministri e capi di governo dichiaratamente gay, ma mai capi di Stato.

Rondelli, 58 anni a giugno, appartiene al Movimento Civico R.E.T.E. ed è Direttore generale degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino.

L’altro Capitano Reggente è  Oscar Mina, 63 anni, che ha già ricoperto la carica nel semestre 1° aprile – 1° ottobre 200. Iscritto dal 1998 al Partito Democratico Cristiano Sammarinese, è attualmente membro del Consiglio Centrale e della Direzione Dc.

Sul Titano fino a 15 anni fa avere rapporti tra gay era un reato punibile penalmente, in virtù dell’articolo 274 del Codice penale entrato in vigore negli anni Settanta, con la reclusione da 3 mesi a un anno. Seppur mai applicato, l’articolo è stato abrogato solo nel 2004.

Da allora la piccola Repubblica ha fatto passi da gigante: dall’11 febbraio 2019 è entrata in vigore la norma sulle unioni civili e la prima cerimonia si è tenuta il 24 febbraio di quell’anno. 

Oggi primo aprile Paolo Rondelli,si insedia come Capitano Reggente con la presenza per la Repubblica Italiana della ministra Cartabia e come ospite la senatrice Monica Cirinnà.

Paolo Rondelli al Pride

San Marino ha intrapreso già da anni una strada di profonda rivoluzione sul tema dei diritti. In pochi anni San Marino ha approvato le unioni civili paritarie grazie anche al contributo di Paolo Rondelli e alla collaborazione di Arcigay Rimini, ha inserito il divieto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale nella legge costituzionale grazie a un referendum vinto con la schiacciante maggioranza del 71%, e recentemente ha anche approvato finalmente l’interruzione volontaria di gravidanza col 77%.
“C’è da augurarsi che l’Italia prenda esempio da questo percorso di progresso civile e dei diritti. Lo ringraziamo per il suo servizio a favore della comunità LGBTI e per la sua ininterrotta battaglia culturale e per i diritti di tutte e tutti.” Marco Tonti, Presidente Arcigay Rimini “Alan Turing”

 

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