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In vendita il castello di Montebello, Azzurrina compresa nel prezzo

Il castello di Montebello appartiene ai conti Guidi di Bagno da qualcosa come mezzo millennio. Ma ancora per poco, visto che l’annuncio per la sua vendita è apparso sul web in un sito immobiliare. Non è dato sapersi il prezzo, che sarà comunicato nella trattativa privata. Tutto il resto è noto, sia la storia che la leggenda.

Nonostante il suono gentile, Mons Bellis dovrebbe significare Monte della Guerra. E di certo la splendida posizione strategica, che controlla sia la valle del Marecchia che quella dell’Uso, deve essere stata fortificata ben presto, almeno già in età bizantina. Insieme a Saiano e Scorticata (l’attuale Torriana), formava un complesso militare di fondamentale importanza.

La prima notizia certa risale al 1186, quando il castello e la rocca vennero venduti da Ugolinuccio di Maltalone a Giovanni Malatesta da Verucchio. Dunque uno dei primissimi possedimenti dei Malatesta, che solo un secolo dopo sarebbero divenuti Signori di Rimini.

Nel 1371 il Cardinal Anglico lo descrisse così: “Castrum Montis Bellis est super quodam saxo altissimo in monte fortissimo et inexpugnabili, in quo est roccham seu fortalitium fortissimum, est prope fluviu Mariculae et stratam qua itur versus Tusciam in confinibus comitatus Arimini, tenet Ugolinuccius de Montebello”.

Coinvolto come tutti gli altri castelli della regione nelle contese fra Malatesta e Montefeltro, nel 1463 il Papa Pio II lo diede in feudo a Francesco Guidi di Bagno. Da allora rimase sempre in possesso della sua famiglia, una delle più antiche e nobili di Romagna, come cantato da Dante Alighieri e da Giovanni Pascoli.

Sono molte le vicende, sia reali che leggendarie, che il bellissimo castello può raccontare. Nei primi tempi, i Conti Guidi dovettero difendere il loro nuovo feudo con le unghie e coi denti, prima dai Malatesta che volevano rientrarne in possesso, poi dalle mire dei Medici, duchi di Firenze.

Dopo un lungo periodo di relativa quiete, ma anche di inarrestabile declino, arrivò la tempesta napoleonica. I francesi tentarono in ogni modo di portarsi via la gigantesca cassaforte di rovere del Conte, ma non ci fu nulla da fare: era stata costruita direttamente dentro un ambiente angusto e dovettero lasciarla là dove ancora oggi si può ammirare.

Le ultime sciagure si abbatterono durante la seconda guerra mondiale. Pagando proprio la posizione strategica del crinale, feroci bombardamenti rasero praticamente al suolo la vicina Torriana e provocarono gravi danni anche a Montebello. Ma la formidabile rocca resistette anche alle bombe del XX secolo.

Sul finire degli anni ’80, Montebello, da poco aperto in parte al pubblico, iniziò ad avere una certa notorietà di tutt’altro genere. Seguendo flebili tracce storiche e ancor più vaghe dicerie di sensitivi, si sviluppò la leggenda di Azzurrina, il fantasma che abiterebbe nel maniero manifestandosi attraverso misteriosi fenomeni. Caso ancor più strano, tali fenomeni si ripetono in prevalenza durante la stagione turistica, dal solstizio d’estate in poi.

Sia come sia, Montebello è in assoluto uno dei castelli più belli della Romagna. Ottimamente conservato nonostante le vicissitudini, meriterebbe uno studio approfondito delle tante sovrapposizioni architettoniche, che hanno dato vita a un complesso unico e affascinante, fra muraglie immani, passaggi più o meno segreti, torri da cui si ammira uno dei panorami più incantevoli di cui si possa godere.

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