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Tutto esaurito per D’Alema a Misano

Oltre 300 persone ad ascoltare Massimo D’Alema a Misano.
Che non si è risparmiato:

“Finanziare la legge contro la povertà, perchè non basta 1 miliardo per le povertà se se ne danno 20 di miliardi per le Banche e 17 per le imprese;  correggere le norme sul lavoro, in particolare sui voucher; approvare la legge sullo ius soli”, è questo l’elenco delle richieste da parte del “quarto gruppo parlamentare” all’esecutivo.

I nostri capigruppo offriranno a Gentiloni il loro sostegno ma solo a queste condizioni – ha proseguito D’Alema -. Noi prendiamo sul serio il governo Gentiloni, ma, ad esempio, ci deve far capire dove prenderà i 3,4 miliardi che mancano. Il presidente del Consiglio parla di riduzione delle tasse ma forse il problema è di maggiori entrate, non di maggiori uscite. Vedremo l’entità della manovra”, ha continuato.

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Per quanto riguarda un commento sull’inchiesta Consip, D’Alema ha risposto: “Non leggo la cronaca, è una vicenda che non mi appassiona. Seguo altre cose, preferisco parlare di europa e filosofia”.

Quanto alle elezioni amministrative che si terranno in primavera, l’ex presidente del consiglio ha risposto che “anche se non col nostro futuro simbolo, in alcune città faremo sentire la nostra presenza alle elezioni amministrative. Io penso che ci sono delle persone che sono già attive, bisogna muoversi con una certa elasticità, non è detto che si presenti il simbolo prima delle amministrative, potremmo sostenere una lista civica.
L’importante è recuperare i tanti elettori che non ci hanno votato scegliendo di stare a casa. Anche in questa regione oltre 400.000 persone ci hanno lasciato. Errani prese oltre un milione e quattrocentomila voti. Bonaccini oltre 600 mila C’è un territorio immenso di elettori di centrosinistra che non vogliono votare Renzi e che non vogliono votare Grillo. In particolare. Per altro ha aggiunto “Stiamo perdendo le elezioni dove ci sono le città operaie e gli insediamenti tradizionali del voto di sinistra”. Per questo è nata MDP (Movimento Democratico e Progressista).

Non ha risparmiato critiche a Renzi. Ricordando di essere stato lui, D’Alema, l’unico “Presidente del Consiglio che si è dimesso senza che nessuno glielo chiedesse perdendo le regionali 8/7, molto meno di Renzi alle amministrative”.

In particolare ritiene che Renzi sia “un elemento divisivo nel PD. Siamo attenti a quello che accadrà nel Congresso del PD. Notiamo che si stia litigando sul tesseramento. Oggi gli iscritti del PD di Napoli hanno occupato la Federazione.”

Sarcastico come suo stile, non ha mancato di ricordare di avere “la tessera 2016 del PD, mentre Renzi ha fatto la tessera il 28 febbraio”.

Sul Pd ha ribadito la sua posizione: ”Il PD non era un progetto sbagliato. Renzi ha colto l’occasione della mancata vittoria di Bersani alle elezioni per “rottamare” la sinistra nel PD, dividendo da Segretario anziché unire. Si è verificata una rottura sentimentale tra il gruppo dirigente attorno a Renzi ed il mondo della sinistra, con arroganza e circondandosi solo di yesman e yeswoman”

Ha affrontato anche i temi internazionali e dell’Europa. Massimo D’Alema è presidente della Feps (Foundation for European Progressive Studies), la fondazione del Partito Socialista Europeo.
Per D’Alema “Donald Trump ha dato una speranza agli sconfitti della globalizzazione. La sinistra ha subito una torsione neoliberista che non gli permette di rappresentare i ceti popolari”.

La Feps con Joseps Stigliz, premio nobel per l’economia, pubblicherà un volume in Italia, che si “occuperà di temi per lanciare una nuova piattaforma per permettere alle forze di centrosinistra di andare oltre la logica della flessibilità che tende a limitare la sovranità nazionale. Ci vogliono nuove regole. Gli investimenti non sono spesa pubblica è una idiozia che siano considerati tali. Abbiamo chiesto a Stigliz di condurre questa ricerca per dare risposte efficaci e regolatorie agli effetti della globalizzazione. Non possiamo tornare alla politica di potenza degli stati nazionali da una parte e dall’altra il populismo di chi propone di uscire dall’Euro”

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Ad intrattenere la conversazione con Massimo D’Alema, Giovanni Cioria direttore de “La Piazza” e Andrea Maioli e Daniele Moritti laureati in relazioni internazionali

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