Al termine dell’iter processuale, nella serata di ieri 21 dicembre, dopo tre ore di camera di consiglio, il Tribunale di Rimini iha condannato tutti gli imputati dell’operazione Luxury Dog, con particolare riferimento al reato di associazione a delinquere era stato ipotizzato in fase di indagine. Sono così state accolte tutte le ipotesi accusatorie della Procura della Repubblica di Rimini.
Nel febbraio 2019, l’operazione Luxury Dog, condotta dalla Polizia di Frontiera di Rimini, coordinata dal Pubblico Ministero di Rimini Dott.ssa Paola Bonetti e che ha coinvolto un Fugitive Active Search Teams dell’Interpol, ha permesso di smantellare un’associazione a delinquere operante tra Italia e Slovacchia, finalizzata al maltrattamento e traffico illegale di animali, truffa e falsificazione di documenti relativi alle vaccinazioni. All’epoca dei fatti, il Gip di Rimini ha emesso 7 ordinanze di custodia cautelare, di cui due eseguite all’estero con lo strumento del Mandato di Arresto europeo, consentendo il recupero di oltre 100 cuccioli, al sequestro di canili abusivi in Slovacchia e nel napoletano, stroncando un giro illecito di affari che ha fruttato circa un milione di euro.
L’organizzazione aveva sviluppato capacità di falsificare documenti dei cani ed impiantare loro microchip provenienti da mercato parallelo cinese, ma leggibili da lettori in uso ai veterinari ed alle forze di polizia.
Nell’agosto 2019, le associazioni Legambiente e Libera hanno conferito il Premio Nazionale Ambiente e Legalità 2019 all’Ufficio Polizia di Frontiera di Rimini per l’operazione e per l’attività a tutela degli animali.
Con le condanne, comminate dal Presidente del Tribunale di Rimini nel pomeriggio di ieri, i vertici dell’associazione a delinquere cono stati condannati a pene di oltre 4 anni di reclusione, senza godere dei benefici della sospensione della pena, nonché pene accessorie di interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e della sospensione dell’attività di trasporto, commercio e allevamento di animali.
I cuccioli sequestrati verranno definitivamente assegnati agli Enti indicati in sentenza e troveranno così la serenità di una famiglia accogliente.