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Tensione fra Comuni del riminese e Regione: “Controllare filera analisi balneazione”

Tensione sempre più palpabile fra i Comuni della costa e la Regione dopo i divieti di balneazione poi revocati nel giro di 24 ore. Se Bologna non ha preso affatto bene l’iniziativa del Comune di Rimni di farsi contro-analisi per conto proprio dopo i risultati negativ di ARPAE, dalla riviera sindaci e assessori chiedono a gran voce di vederci chiaro su quel che è successo

“Approfondire significa anche ripercorrere con attenzione l’intera filiera che dal prelievo in mare porta il campione in laboratorio, senza escludere a priori alcuna ipotesi”, si legge in una nota congiunta, che se non è ipotizzare errrori nei prelievi poco ci manca. Inotre i sindaci da Bellaria a Cattolica chiedono all’unisono una sorta di campagna mediatica per tamponare il danno di immagine: “Siamo certi che l’assessorato al Turismo della Regione definirà subito un piano di comunicazione rivolto ai media nazionali e internazionali per valorizzare e promuovere l’alta qualità del nostro mare”.

Scrivono Anna Montini, Assessora Ambiente Comune di Rimini e i sindaci Daniela Angelini di Riccione, Filippo Giorgetti di Bellaria Igea- Marina, Franca Foronchi, Sindaca di Cattolica, Fabrizio Piccioni di Misano Adriatico: “La riunione tecnica, convocata quest’oggi per fare il punto sui divieti di balneazione lungo la costa romagnola, scaturiti dei campioni effettuati da ARPAE in data 26 luglio ha permesso di focalizzare alcuni aspetti circa il tema più generale della qualità delle acque della costa dell’Emilia-Romagna. Il sistema di controllo e di monitoraggio dell’acqua del mare, nella nostra Regione, è tra i più puntuali e trasparenti d’Italia. Forse il più puntuale e trasparente, rendicontando pubblicamente ogni giorno e attraverso canali pubblici l’evoluzione della situazione lungo il tratto costiero da Lidi di Comacchio a Cattolica. Questo sistema è la migliore garanzia per i residenti e i turisti circa la costante qualità del mare, le cui 97 acque sono ufficialmente classificate ‘eccellenti’ in 91 casi e ‘buone’ in 6. Stiamo dunque parlando di un mare pulito, eccellente, controllato nel suo stato di salute passo dopo passo. Un metodo che fa scuola in Italia e non solo in Italia. Un vanto per l’Emilia-Romagna e per tutti i Comuni della sua costa”.

Ma proseguono: “Premesso tutto ciò, durante la riunione odierna non sono emersi elementi certi circa i motivi dello sforamento dei parametri normativi verificatisi lo scorso 26 luglio lungo 28 punti della costa di Romagna in grado di risolvere i dubbi del caso accaduto in assenza di qualunque causa endogena o esogena nota finora. Su questo Regione, ARPAE e Ausl devono, a parere di chi sottoscrive questa nota, approfondire scientificamente i fatti per individuare un’ipotesi in grado di evitare per il futuro che accadono eventi improvvisi come questo.  E approfondire significa anche ripercorrere con attenzione l’intera filiera che dal prelievo in mare porta il campione in laboratorio, senza escludere a priori alcuna ipotesi. È stato chiesto a Regione e Arpae sia di attivare un gruppo di lavoro sul tema, anche con i Comuni, sia a disporre, già dal prossimo campionamento di agosto, un nuovo e più tempestivo modulo di comunicazione agli Enti locali dei risultati dei prelievi”.

Da parte loro gli assessori regionali all’Ambiente e al Turismo, Priolo e Corsini, hanno comunicato alla stampa che “i risultati dei campioni aggiuntivi effettuati giovedì 29 luglio sulle acque della provincia di Rimini interessate dal divieto di balneazione hanno evidenziato valori di Escherichia coli nella norma in tutti i 21 tratti di spiaggia. I sindaci potranno pertanto emanare l’ordinanza di revoca del divieto di balneazione. Domani arriveranno i risultati anche per il tratto di mare Spiaggina di Goro (FE).  La soglia limite del batterio, che è di 500 cfu per 100 ml di acqua, raggiunge oggi al massimo 135, ma nella maggior parte degli ultimi prelievi effettuati da Arpae non supera i 20-30 o anche meno”. 

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