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Analisi mare, ora è guerra fra laboratori e LAV Rimini smentisce ARPAE

Le analisi di LAV “rappresentano una libera iniziativa del Comune di Rimini e non hanno validità scientifica. Le uniche valide sono quelle di Arpae”, aveva detto ieri l’assessore regionale all’Ambiente Irene Priolo. . E ARPAE aveva precisato che le metologie usate dal laboratorio privato erano “vecchie”,

Osservazioni che non vanno giù a LAV, che in una nota fa sapere: “Il tecnico del laboratorio LAV , in presenza del personale tecnico del Comune di Rimini, ha provveduto in data 26/07/22 ad eseguire i campionamenti secondo quando indicato dal DM 30/03/2010. La metodica analitica utilizzata dal laboratorio per la determinazione di E.Coli (ISO 9308-1) è prevista nel DM 30/03/2010”.

Pertanto “la metodica utilizzata dal laboratorio è pienamente conforme alla normativa e idonea alla tipologia di campioni analizzati. La gran parte dei laboratori privati italiani utilizzata infatti questa metodica, in quanto richiesta esplicitamente dalla normativa vigente e applicabile alle acque di balneazione, ed è accreditato con essa come riscontrabile da banca dati ACCREDIA”.

Invece “Arpae da qualche anno utilizza la metodica ISO 9308 -2 per questione di tempistiche e di una più rapida gestione dei divieti di balneazione ma non perché scientificamente più adeguata. La metodica utilizzata da ARPAE è stata definita equivalente ai metodi di riferimento del D.M. 30/03/2010  come riportato a pagina 68 (paragrafo Criticità)  del documento Linee Guida SNPA 31/2021 Delibera Doc 115/21 del Consiglio SNPA del 18/05/2021″.
 

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