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Teatro Corte, Leonardi attacca: “Basta con il passato, la Spinelli ci dica i suoi programmi per la Coriano di domani”

Il confronto di ieri sera al Teatro Corte, utile a soppesare programmi e proposte dei candidati sindaco, ha finito spesso per evidenziare – ancora una volta – tutti i limiti e gli eccessi di una campagna elettorale inutilmente spigolosa, a tratti quasi ideologica. Inizia così la dichiarazione di Alessandro Leonardi, candidato sindaco per il centro sinistra a Coriano, a commento del confronto tra i candidati tenutosi ieri sera al teatro Cor.Te –  Tra chi, pur nascondendosi dietro al vessillo di un civismo, più o meno esplicito, continua a usare trucchi e trucchetti di una politica vecchia, incapace di prendersi le proprie responsabilità anche dopo cinque anni di governo. Il mio programma parla al futuro, non al passato. E di quello che farò, e ancor più di quello che non farò, ne risponderò in prima persona davanti ai cittadini. L’ho ribadito più volte: riqualificazione della casa della salute, manutenzione stradale, sburocratizzazione degli apparati, valorizzazione della nostra vocazione agricola e un brand che metta a sistema le eccellenze del territorio. Dispiace invece – prosegue il candidato del centro sinistra – che il sindaco Spinelli sia rimasta inchiodata al 2012, sempre rivolta a quel che è stato e mai a quel che sarà. Sappiamo solo che, a suo dire, se oggi vincesse un’altra lista “tornerebbe la dittatura”. Parole inopportune che, se non fosse stato per il caldo afoso di ieri sera, potremmo considerare quasi come un’intimidazione. Intanto, ripresa perfino dal conduttore della serata, ci illustri il suo programma elettorale invece che che continuare col mantra del “quanto sono stata brava”. La verità è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi anni la sua amministrazione ha preferito isolarsi e arroccarsi sul campanile, perdendo occasioni e chance di crescita e rilancio. Frutto di politiche miopi, da cui oggi sembra, in parte, perfino dissociarsi. Io, se dovessi essere eletto, non lavorerò mai per divedere, ma sempre per unire. Anche e soprattutto le frazioni. A questo territorio – conclude Alessandro Leonardi – serve uno sguardo lungo, una politica che sappia valorizzare e mettere a sistema le nostre eccellenze, un approccio integrato e strategico che non ragioni per emergenze, ma in prospettiva. Capisco però che in campagna elettorale, e dopo cinque anni di nulla, lo storytelling sul passato sia l’unico modo per conquistare consensi”.

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