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Superbonus fa volare edilizia in Emilia Romagna: investimenti +7,5%, immobiliare +40%

Con più di 1.500 cantieri già aperti in regione per il Superbonus 110% e la prospettiva di chiudere l’anno con una crescita degli investimenti in costruzioni del 7,5%, Ance Emilia-Romagna preme per la proroga degli incentivi oltre il 2022. Nella convinzione, che sulla spinta del Pnrr sarà proprio l’edilizia a trainare la ripresa del Paese nei prossimi anni.

“Le imprese hanno retto, grazie anche agli amministratori sociali. Questo consente alle imprese di essere in piena ripartenza grazie al Superbonus e ai primi effetti su lavori pubblici del piano nazionale di resilienza e rilancio. Siamo di fronte a un’occasione irripetibile per essere il settore trainante della ripresa post-pandemia. E’ una sfida che raccogliamo, aspettavamo da anni questo momento”, assicura il presidente Stefano Betti, che chiede alla Regione di supportare di fronte al governo la richiesta di proroga del Superbonus 110% oltre la scadenza del 2022.

“Questo strumento sta dando risposte esponenziali, ma ha bisogno di tempo per essere gestito al meglio, perché la parte di rendicontazione è molto sofisticata. Non chiediamo condoni, ma la semplificazione delle procedure è fondamentale per fare atterrare con rapidità su territori gli interventi e le risorse, ma non ci basta il 2022 e abbiamo bisogno di proroghe ulteriori”, ribadisce Betti. “Sono d’accordo a chiedere la proroga”, è la mano tesa dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.

Dopo il crollo del 9,3% registrato nel 2020, con il decollo degli interventi legati al Superbonus, Ance, elaborando i dati di Prometeia, stima in Emilia-Romagna per il 2021 un rimbalzo degli investimenti nel settore del +7,5%. Un valore decisamente superiore all’incremento previsto sempre da Prometeia per il Pil regionale (+5,5%).

A inizio giugno l’Emilia-Romagna era al quarto posto in Italia per numero di interventi con almeno una asseverazione protocollata e per importo: 1.590 interventi per un valore di 201 milioni di euro. “I cantieri aperti sono molti di più”, assicura Betti.

Anche gli investimenti in opere pubbliche dei Comuni stanno mostrando segnali di recupero: nei primi cinque mesi del 2021 la spesa per infrastrutture dei comuni emiliano-romagnoli segna una crescita del 15% (circa 32 milioni di euro in più rispetto al 2020). Nel 2020 si è registrata, inoltre, una crescita della domanda di lavori pubblici che potrà generare, stima Ance, i primi effetti sui livelli produttivi già nel 2021: i bandi di gara pubblicati hanno segnato +11,5% in valore e -17,7% in numero, con un aumento significativo dei lavori sopra la soglia dei 5 milioni di euro.

Intanto, il mercato immobiliare, dopo la gelata pandemica, torna dinamico: nel 2020 la flessione delle compravendite di abitazioni, da Piacenza a Rimini, ha toccato una media di -5,8%, con un dato molto più negativo nella prima parte dell’anno poi parzialmente compensato nella seconda. Nel primo trimestre 2021 si è rilevato però un significativo aumento tendenziale del +40,1%, in linea con i dati rilevati in tutto il Nord-Est, che fa prevedere un totale recupero dei volumi persi l’anno passato.

L’incremento del costo delle materie prime a livelo globale, ma anche l’aumento della domanda per gli interventi legati al Superbonus sta facendo lievitare i prezzi anche dei materiali edili. Se, da una parte, la proroga degli incentivi potrebbe avere un effetto calmierante, dall’altro, l’associazione dei costruttori sollecita la Regione a mettere mano al preziario.

“In questo contesto diventa ancora più urgente l’aggiornamento del prezziario regionale dell’Emilia- Romagna, che non ha più alcuna corrispondenza con gli attuali prezzi. La Regione dovrebbe adeguare il prezziario, fermo al 2019, entro l’1 luglio prossimo, ma chiediamo di fare un passo ulteriore istituendo un tavolo permanente per tenere sempre sotto controllo l’andamento dei prezzi, come accade anche in altre Regioni a noi vicine”, chiede il presidente di Ance.

Infine, un appello al sistema del credito che in questi anni ha fortemente penalizzato, secondo l’associazione, il settore dell’edilizia, con un -86% dei prestiti alle imprese tra il 2007 e il 2017. “Perché l’obiettivo di rilancio dell’economia tramite il Superbonus possa realmente essere raggiunto è fondamentale il ruolo delle banche nel concedere credito alle imprese di costruzione. Chiediamo perciò ai nostri istituti di credito di sostenere le imprese in questa fase e di collaborare per essere insieme elementi di sviluppo per i cittadini e per il nostro Paese”, conclude Betti.

“Siamo fuori dal tunnel e ora ‘va gestita’ la luce, una crescita del 5,5% prevista per il 2021. Ho sempre pensato che l’edilizia fosse il traino più importante per tenere botta durante il lockdown. L’edilizia muove tante filiere, molte delle quali legate al mercato interno”, ricorda Colla.

“Il Superbonus è una grande operazione finanziaria per risolvere i problemi del mercato interno. Sono d’accordo a formalizzare la richiesta di proroga, così come per il 90%. E sono d’accordo per fare la consulta del prezzi perché ne abbiamo bisogno, perché non ci sia una competizione sui prezzi”, evidenzia Colla.

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