Matteo Renzi ha visitato ieri Rimini come parte del tour romagnolo di presentazione del “Avanti”. Ad accoglierlo, istituzioni PD locali e una folla di curiosi.
Di seguito il commento di Fortunato Stramandinoli, coordinatore provinciale Sinistra Italiana, riguardo questo incontro:
Ieri il segretario del PD Matteo Renzi durante il tour in Riviera per la presentazione del suo libro ha fatto visita alla città di Rimini, ospite di un bagno ha intrattenuto i curiosi accorsi con la sua solita dialettica pregna di retorica e messaggi che la stragrande maggioranza delle volte sono in evidente contrasto con ciò che i “suoi” governi (quello precedente come anche quello attuale) nella realtà dei fatti mettono in pratica attraverso leggi e decreti. Ovviamente per farsi “voler bene” dai suoi fedelissimi e cercare di attrarne altri, ha parlato del “sistema romagnolo” dicendo che bisognerebbe farne “un modello culturale”. Ci chiediamo semplicemente se Renzi conosce a fondo il sistema romagnolo, nello specifico quello riminese, il tanto “pubblicizzato” modello “Rimining”; un sistema che ha al centro il grave sfruttamento lavorativo stagionale, che priva di qualsiasi diritto i lavoratori e le lavoratrici costretti a lavorare per 13/14 ore al giorno senza alcun giorno di riposo con retribuzioni che, quando va molto bene, arrivano a 1200 euro al mese corrisposte per oltre 400 ore lavorative mensili, che di fatto schiavizza l’unico e il vero motore dell’indotto turistico; che sfrutta il territorio senza fermarsi davanti a nulla, piegandolo ad una visione della città solo ed esclusivamente consumistica e commerciale; che non è in grado di proporre soluzioni alla grave crisi abitativa (nonostante le migliaia di appartamenti tenuti sfitti dai proprietari) che continua a tenere con il cappio al collo oltre mille nuclei familiari che non riescono a sostenere il caro costo della vita dato l’impoverimento diffuso, figlio sia della forte precarizzazione che, appunto, dello sfruttamento lavorativo stagionale (il settore turistico è quello attorno al quale orbita la stragrande maggioranza delle persone); che non riesce a sviluppare un sistema di welfare adeguato al contesto in cui viviamo; un modello che continua a gettare fumo negli occhi con i suoi “grandi eventi” e le “grandi opere”, facendo finta che non esista alcun problema, cercando di nasconderli sotto il tappeto del divertimentificio e dell’appariscenza fumosa.
Il modello riminese che le persone reali subiscono è questo e non crediamo proprio sia il caso di esportarlo o farne un modello culturale; crediamo invece che vada contrastato e scardinato, crediamo che sia forte l’esigenza e l’urgenza di continuare a fare emergere tutte le sue odiose contraddizioni, sotto i quali colpi le persone reali sono costrette a soffrire condizioni che ne negano i diritti e ne calpestano la dignità umana.