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Santarcangelo, Cattolica: dietro le sbarre molestatore seriale, conducente di bus e padre di famiglia

Un conducente dei bus di Start Romagna è ora dietro le sbarre dei Casetti per violenza sessuale. L’uomo, un 52enne di origine albanese e padre di famiglia, si è fatto conoscere alle forze dell’ordine per aver molestato e mostrato attenzioni morbose verso due giovani ragazzine. Una delle vittime, addirittura, ha solo 15 anni.

La giovanissima è caduta nelle grinfie dell’uomo nel marzo di quest’anno, quando è salita, come tutte le mattine, sull’autobus per andare a scuola. E’ in anticipo, sono ancora le 7.15 e sul veicolo, oltre all’autista, non ci sono ancora passeggeri. L’uomo inizia a farle degli apprezzamenti fisici, poi, approfittandosene del fatto che non c’è ancora nessuno, comincia a palpeggiarla e toccarla. La ragazza è sconvolta. Va a scuola, ma appena suona la campanella, torna a casa e si confida con la madre, che non ci pensa due volte a denunciare il triste fatto ai carabinieri di Santarcangelo.

Ma non trascorrono neanche due mesi che il maniaco (a maggio), torna ad approfittarsene di un’altra giovane. Questa volta si tratta di una cattolichina di appena 18 anni, amica di sua figlia.

La giovane, dopo una serata, accetta un passaggio in macchina dall’uomo per farsi accompagnare a casa. Ma il tragitto si trasforma presto in un incubo. Il 52enne procede volutamente a bassa velocità per passare più tempo insieme alla giovane, fin quando si lascia vincere dai sui istinti più bassi. Si abbandona ad affermazioni a sfondo erotico prima, poi la tocca e prova a baciarlaLa ragazza, quando varca la porta di casa, è ancora agitatissima. Invia un audio vocale alla figlia dell’uomo raccontandole quello che è appena successo. «Già era successo, ti ricordi?», le dice, ancora evidentemente scioccata.

Per lei infatti non si trattava del primo caso. Già quando era minorenne era stata vittima delle pulsioni dell’uomo per due volte. Lui, stando alle testimonianze della giovane, un giorno le aveva anche detto esplicitamente: «Quando diventi maggiorenne che così siamo più tranquilli?».  Ma la tranquillità ora per il molestatore è finita. La giovane ha denunciato l’episodio agli uomini dell’Arma, e lui ora si trova rinchiuso in carcere.  

Con la vittima e la sua famiglia hanno collaborato anche la stessa moglie e figlia dell’uomo. 

 

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