Sono stati respinti dal Tar di Bologna i primi ricorsi dei sanitari no vax – medici, infermieri, amministrativi – presentati contro Ausl Romagna e ordine dei medici. Al momento sarebbero cinque e tra questi figurerebbero le contestazioni di un medico riminese (che pare abbia già presentato ricorso al Consiglio di Stato) e una fisioterapista ravennate, come riportato dal Corriere Romagna.
Il presidente dell’Ordine dei medici di Rimini Maurizio Grossi ha spiegato che “i ricorsi confermano la correttezza delle procedure messe in campo da Ausl nel non confermare l’incompatibilità dei soggetti con la vaccinazioni, motivazione spesso presentata dai sanitari che hanno fatto ricorso e dall’Ordine dei medici nel recepire le normative vigenti”. Lo stesso Grossi spiega che la decisione del Tar è corroborata “dal fatto che questi medici sono stati condanndati a pagare le spese legali”.
Intanto è stata prorogato fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale per i sanitari (pena la sospensione dell’incarico e dello stipendio) e dall’1 gennaio l’ordine inizierà a verificare che i medici che hanno completato il ciclo di due dosi da più di cinque mesi abbiano ricevuto la dose booster (anche qui in caso di mancata somministrazione scatterà sospensione da incarico e stipendio).
Nella sentenza emessa dal Tar di Bologna si legge che “Nel bilanciamento tra i due valori, quello dell’autodeterminazione individuale e quello della tutela della salute pubblica c’è legittimo spazio né diritto di cittadinanza in questa fase di emergenza contro il virus Sars-CoV 2 per la cosiddetta esitazione vaccinale”.