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Riviera Sicura: “450 Ucraini ancora negli alberghi, le istituzioni trovino una veloce soluzione”

Riviera Sicura con un comunicato fa il punto della situazione dei profughi negli alberghi riminesi.
“Quasi dimezzati, in poco più di una settimana, i rifugiati ospitati negli Hotel di Rimini. Gli stessi alberghi ospitanti sono scesi a 7: gli Hotel che vedevano ormai poche presenze, per ottimizzare l’accoglienza e ridurre le spese complessive, hanno trasferito gli ospiti presso le altre strutture alberghiere del circuito. Quasi il doppio di quelli che hanno trovato posto nei Cas sono riusciti a trovare sistemazioni autonome, anche temporanee, presso famiglie italiane e ucraine del territorio.
Ed è proprio in questa direzione che si stanno muovendo gli alberghi che, attraverso i social network, i canali telegram e le associazioni, stanno chiedendo a chiunque possa di ospitare una famiglia per ridurre il carico sulle strutture alberghiere, ormai stremate da oltre un mese di accoglienza a titolo gratuito.
Secondo le stime di Riviera Sicura sono quasi 3.000 i rifugiati attualmente ospitati in abitazioni private in provincia di Rimini. Quasi 7 volte di quelli ancora negli alberghi. Molti anche i rifugiati che, nelle ultime settimane, sono partiti verso altri paesi europei.
“ Nessuno vuole lasciare il territorio riminese. – dice Giosuè Salomone, Presidente di Riviera Sicura – Tra le partenze di ieri verso il Piemonte in molti hanno lasciato a Rimini madri o sorelle. Per questo ci rivolgiamo anche alle famiglie romagnole: una accoglienza, anche temporanea, congiuntamente al lavoro della Prefettura che quotidianamente riesce a trovare nuovi posti nei Cas, consentirebbe di aprire una fase successiva; siamo a lavoro per incrociare offerte di lavoro con disponibilità da parte dei rifugiati e, tenuto conto che tutti i contratti sarebbero comprensivi di vitto e alloggio, sarebbero centinaia i rifugiati che potrebbero non gravare sull’accoglienza di Stato. Finchè non si stabilizza la situazione, però, anche questo diventa complesso: molti dei rifugiati che stavano frequentando corsi di italiano e che avevano dato disponibilità all’avviamento al lavoro sono stati trasferiti; praticamente ogni giorno si riparte quasi da zero”.
Nella giornata di domani gli albergatori si incontreranno e non escludono di dare tempi strettissimi alle autorità per collocare i rifugiati ancora negli alberghi. “Entro pochi giorni – conclude Salomone – si dovranno completare le operazioni di ricollocamento per chi non troverà sistemazioni in famiglia. Ci preme, però, che queste persone ricevano la migliore soluzione possibile. Che si mandino a centinaia di chilometri di distanza persone che qui lasciano parenti stretti ci sembra illogico e crudele”.

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