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Rimini, le foto di una Pasqua in quarantena. I controlli sembrano avere effetto

Oggi non c’era una anima viva. Davvero non ho visto nessuno in tre ore di sorveglianza delle spiagge“. A parlare è uno dei bagnini impegnati nel servizio di sorveglianza volontaria avviato sugli arenili in questi giorni di avvicinamento a Pasqua e a Pasquetta. E nel primo dei due giorni sotto i riflettori per i rischio di “evasioni” dalla quarantena il panorama appare così. Neppure il vento soffia e il silenzio è rotto solo dal ronzio degli elicotteri della Guardia di Finanza e della Polizia in volo, sulle spiagge e sui lungomari.

Qui, va premesso, parliamo di un film già visto nelle ultime settimane. Il timore di essere scoperti ha spinto molte persone fuori casa a non farsi vedere da queste parti, ma qualche sanzione è stata elevata anche in battigia. Le foto sono state scattate nella mattinata e in generale anche molte strade della città e strade secondarie di quartieri residenziali, come San Giuliano apparivano deserti. Vuoti anche il lungo fiume vicino alla foce del Marecchia.

Poca gente anche nei parchi, sia al Cervi che al XV Aprile. Inevitabile, forse. Qualcuno a spasso con il cane c’era, così come qualche coppia a passeggio sul ponte di Tiberio alla ricerca del selfie del secolo nella città in quarantena, mentre qualcuno non ha disdegnato una lettura dei quotidiani in Piazza Cavour in solitaria. La verità puntuale sulla giornata che ancora deve finire la forniranno le forze dell’ordine, anche se qualche agente fa sapere che la situazione appare sotto controllo. Ai caselli, per il momento non è stato registrato traffico e i pochi automobilisti entrati in città erano “autocertificati”.

Ancora in giro per Riccione l’ingegnere ciclista oramai abbonato alle sanzioni. Oggi è arrivata la nona multa per “evasione”

Ovunque regnava, come è facile immaginare, il silenzio rotto solo sulle strade in prossimità di molti ristoranti. Qui, dipendenti e titolari caricavano le portate del pranzo di Pasqua per l’asporto.

 

 

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