Anche a Rimini come in tutta Italia i titolari dei ristoranti e più in generale delle attività tenute a chiudere alle 18 nel rispetto delle regole contenute nel dpcm si sono ritrovati in piazza per protestare contro le misure imposte. L’iniziativa era stata intrapresa da Assointrattenimento e a partecipare sono state circa 300 persone. A fare da scenografia un tappeto di licenze per bar e ristoranti che i manifestanti hanno poi riconsegnato simbolicamente al Comune.
La protesta ha preso di mira il governo, sia per la decisione di anticipare l’orario di chiusura che per il tipo di bonus erogati come ristoro per le categorie colpite dai provvedimenti.
“Perché vengono chiusi i pub se rispettano i protocolli? Perché i mezzi sono pieni e i centri commerciali sono aperti?” ha urlato qualcuno a gran voce con la risposta già pronta con un discorso sui massimi sistemi. «Il motivo è questo: si privilegiano le potenze straniere e si penalizzano quelle italiane. I ristori tanto declamati sono una fake news per fare pubblicità a un governo non capace di affrontare questa pandemia».
La manifestazione, sotto l’occhio vigile delle Forze dell’Ordine è stata pacifica e la maggior parte delle persone intervenute ha indossato correttamente la mascherina.
«Siamo consapevoli della seconda ondata ma ci siamo arrivati impreparati – hanno detto – dopo mesi di statistiche non si possono sfornare decreti e sfornare solo bonus. Non si sono preoccupati di aumentare trasporti e le terapie intensive».
Ma gli striscioni e le istanze erano molte e variegate. Per la maggior parte i manifesti riportavano scritte a chiare lettere contro il governo ma anche istanze di ambito sanitario. “Tamponi solo per i sintomatici” si leggeva su uno di questo, concetto ripreso più volte anche dal palco. “I giornalisti devono riportare la dicitura di sintomatico, asintomatici e in attesa tampone”, ha urlato qualcun altro.
Nel bel mezzo della manifestazione era atteso anche l’intervento di Umberto Carriera, il ristoratore di Pesaro, ribelle della saracinesca che in barba a ogni divieto aveva aperto il suo locale e servito la cena a 90 persone. Da assente ha incassato gli applausi scroscianti dei manifestanti. Gli organizzatori hanno spiegato che Carrera era in Questura per rispondere delle violazioni commesse negli scorsi giorni.