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“Rimini ha due musei”: a palazzo Buonadrata 75 capolavori mai visti

“Due musei, una collezione”: all’insegna di questo motto la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ha presentato la Galleria Buonadrata. Un suggestivo percorso espositivo allestito in Palazzo Buonadrata, sede della Fondazione, che consente di proporre al pubblico oltre 75 opere finora non valorizzate e conosciute.

Fra esse autentici gioielli, come le opere di Marco Palmezzano da Forlì e Barnardino Zaganelli da Cotignola, quanto a dire il meglio del Cinquecento romagnolo. E poi due quadri di Guido Cagnacci: il più piccolo, un “San Giovannino” (nell’immagine in apertura), in questo momento è esposto a Terni all’interno della mostra “Dramma e Passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”, a riprova della grande ammirazione che l’artista santarcangiolese del Seicento continua a suscitare. Ma poi di arriva fino ai giorni nostri, con opere novecentescte di Elio Morri e quelle contemporanee di Eron.

“Due musei” per sottolineare che molte opere di proprietà della Fondazione sono esposte al Museo della Città di Rimini. La Fondazione ha depositato, fin dagli anni ’90, alcune tra le più pregiate e significative opere delle sue collezioni: non solo pitture, ma anche medaglie quattrocentesche di Matteo de’ Pasti, risalenti al tempo felice di Sigismondo Pandolfo Malatesta, e ceramiche antiche databili tra XIV e XVI secolo. I dipinti presenti percorrono, invece, un’ampia narrazione della storia dell’arte tra Trecento e Seicento, attraversando i secoli più fecondi e suggestivi della migliore cultura riminese e romagnola e integrando in modo sostanziale le opere di proprietà comunale, diocesana e di altri enti privati, accolte in Museo. Soprattuto le opere del Trecento riminese appartengono in gran parte  alla Fondazione.

Il nuovo polo espositivo raccoglie una parte cospicua del prezioso patrimonio di opere che nei suoi primi trent’anni di attività la Fondazione ha riunito a beneficio del territorio riminese.

In tal modo, la Collezione d’arte della Fondazione si articola ora in due sedi: al Museo della Città L. Tonini, dove fin dagli anni ’90 sono esposte in deposito temporaneo le opere più antiche, e a Palazzo Buonadrata tramite la nuova, omonima Galleria.

Alessandro Giovanardi e Mauro Ioli

È stato naturalecommenta Mauro Ioli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Riminipensare di raccogliere, ordinare e caratterizzare presso la nuova Galleria alcune decine di opere, di vario tipo e datazione, acquisite nel corso del tempo e che erano rimaste poco visibili al pubblico. É l’idea guida che ci siamo dati per il futuro, cioè contribuire alla ricostruzione di una memoria storica profonda, riportando nella comunità di riferimento i preziosi manufatti delle scuole artistiche che hanno lavorato per la nostra città e nel nostro entroterra, o che vi hanno avuto origine”.

Lo scalone di Palazzo Buonadrata

D’altro canto, non è una novità l’attenzione riservata dalla Fondazione agli ambiti dell’arte e della cultura, se è vero che ad essi è stato destinato dal 1992 ad oggi il 29% delle risorse erogative investite sul territorio.

La Galleria Buonadrata è inaugurata pubblicamente oggi pomeriggio alle 17.30 con l’intervento dello studioso e critico d’arte Claudio Spadoni; una breve lectio, la sua, sul tema della conservazione e valorizzazione delle opere d’arte e sul ruolo dei collezionisti privati a vocazione pubblica, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

Alessandro Giovanardi, curatore dell’esposizione, presenta i contenuti della Galleria, le opere esposte ed il filo conduttore che le lega, mentre il Presidente della Fondazione, Mauro Ioli, evidenzia il valore della scelta di rendere visibile la Collezione d’arte dell’ente su più sedi, per ampliare le opportunità di valorizzazione e fruizione delle opere.

A Claudio Spadoni, in virtù di custode e promotore del Patrimonio Culturale Italiano, è assegnato il Premio Enzo Pruccoli (intitolato allo storico responsabile cultura della Fondazione scomparso una decina d’anni fa), giunto alla sua seconda edizione. Lo scorso anno l’importante riconoscimento era andato al Prof. Giovanni Carlo Federico Villa, docente all’Università di Bergamo e Direttore di Palazzo Madama a Torino.

PALAZZO BUONADRATA

Palazzo Buonadrata-Diotallevi è uno dei più eleganti della Città. Salvato dalla demolizione nel 1961, grazie all’intervento della Cassa di Risparmio, è uno dei pochissimi edifici storici cittadini di cui si possano apprezzare parti assolutamente integre come le facciate, risistemate dopo il terremoto del 1786, lo Scalone d’onore che accoglie gli stemmi delle famiglie Buonadrata e Diotallevi, la stanza dell’Alcova decorata da affreschi di Vittorio Maria Bigari (1692-1766) e il Salone delle Feste.

Il Salone delle Feste

Il Palazzo tra la Guerra di Successione spagnola, l’età napoleonica e il Risorgimento ha ospitato molti personaggi storici, tra cui il Principe austriaco Johann Georg Christian von Lobkowitz, e lo spagnolo José Carrillo de Albornoz duca di Montemar, Napoleone Buonaparte, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi.

GALLERIA BUONADRATA

Nel secondo decennio del duemila, la Fondazione, proprietaria di Palazzo Buonadrata, ha effettuato lavori di sistemazione dell’ala moderna dell’edificio creando tra l’altro – ad opera dell’Arch. Carlo Cabassi – la luminosa Sala cosiddetta della ‘Cupola’ dalla caratteristica e suggestiva volta vetrata a pianta ellittica, autentica piazza culturale del Palazzo, sede di mostre temporanee, conferenze e convegni.

Un ambiente ideale per immaginarvi la realizzazione, sotto la guida dello stesso Arch. Cabassi, della Galleria Buonadrata che, da oggi, ospita una significativa parte della Collezione d’arte della Fondazione che comprende opere dal XVI al XX secolo.

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