Riceviamo da Edoardo Crisafulli un intervento sulle prossime elezioni amministrative a Rimini. In particolare critica l’atteggiamento autoreferenziale dei consiglieri comunali espressione del civismo. Non vi sono solo quelle esperienze ma molte altre sottolinea Crisafulli.
Edoardo Crisafulli è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev, in Ucraina.
“Rimini è alla ricerca di un nuovo sindaco. Vorrei che il centrosinistra rimanesse al governo della mia amata città, Rimini. Che il PD sia l’asse essenziale di ogni coalizione di centrosinistra, è scontato. Spetta a questo partito proporre un candidato forte che, in un’ottica di dialogo costante, si confronti con un civismo allargato e davvero rappresentativo. Vi sono più candidati? Bene: si facciano le primarie di coalizione come è successo nel 2011 con Gnassi.
Mi stupisce l’attivismo dei consiglieri comunali uscenti eletti nelle liste civiche nel 2016. Il civismo a Rimini è molto più vasto, articolato, ramificato. Le liste civiche, sia chiaro, sono una risorsa preziosa. Ma se si ergono a deputati (autonominati) di tutta la società civile, incappano nell’errore che rimproverano (talora giustamente) ai partiti tradizionali: l’autoreferenzialità. Spero di aver capito male le loro uscite pubbliche.
Prendiamone atto: si sta aprendo una nuova stagione del civismo a Rimini. Ampliamo dunque il dibattito – in un’ottica democratica – a chi si potrebbe impegnare per le prossime elezioni amministrative al di fuori delle liste civiche esistenti. Durante questa pandemia è cresciuto il volontariato nella nostra comunità, tante ragazze e ragazzi desiderano dare una mano. Perché chiudere il recinto ai soliti noti?
I partiti radicati sul territorio selezionano i loro dirigenti, fanno formazione politica. Non ci si improvvisa amministratori pubblici.
Emma Petitti, quindi, è la candidata ideale: già parlamentare, ha esperienza anche in Regione. In alternativa ci sarebbe un membro della giunta attuale. Si punta così alla continuità: Gnassi avrebbe trasformato Rimini in una sorta di paradiso terrestre. Vogliamo affrontare la sfida con la destra senza un minimo di autocritica e senza onestà intellettuale? Io vedo luci ed ombre: a Gnassi riconosco di aver fatto alcune cose buone (ma il progetto più importante, il restauro del Teatro Galli, risale alla Giunta Ravaioli – fu impostato da Stefano Pivato, all’epoca assessore alla cultura). La gestione di Gnassi si riassume in una formula discutibile: il sindaco quale uomo solo al comando e spot televisivi a iosa. Gli spot lasciano il tempo che trovano. E il dispotismo democratico ti consente di spostare il mercato settimanale, o di imporre una nuova rotonda. È il metodo peggiore per coinvolgere gli intellettuali, coloro che operano nel mondo scolastico, i professionisti. Penso alle intelligenti polemiche del professore Giovanni Rimondini sulla mancata valorizzazione del Castello Malatestiano, vera perla di Rimini.
Occorre rilanciare la cultura e l’immagine di Rimini con interventi strutturali. Mai come questa volta la sinistra riminese deve coniugare coraggiosamente due parole chiave: continuità e rinnovamento. La pandemia ha rivoluzionato il nostro mondo, ha fatto vacillare le nostre incertezze. Ci vogliono candidature nuove, fresche, aperte al nuovo, aperte al confronto. Emma Petitti ha queste caratteristiche. Esperienza, curiosità, capacità di direzione e un punto di vista al femminile dopo tanti anni di visioni al maschile.”
Biografia di Edoardo Crisafulli.
Edoardo Crisafulli, residente a Borgo Marina, è nato il 26 aprile del 1964 a Rimini, dove ha frequentato tutte le scuole (elementari alle Maestre Pie, scuole medie alle Panzini), fino alla maturità magistrale (all’Istituto Manara Valgimigli). La storia della sua famiglia è legata alla nascita del turismo riminese: suo padre, Giovanni, arrivò in Riviera da Roma nel 1963, per dirigere l’Aeroporto di Rimini. E sua madre, cittadina britannica, fondò la scuola d’inglese British School. Ha studiato nelle università di Urbino, di Birmingham e di Dublino. Ha pubblicato vari libri su temi politici e linguistici. È stato docente nella scuola Media Panzini di Bellaria, ed è stato educatore professionale per sette anni all’Istituto San Giuseppe per Aiuto Materno e Infantile di Rimini. Attualmente è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev, in Ucraina. Ha diretto gli Istituti di Cultura di Haifa, di Damasco, di Beirut ed è stato altresì vicedirettore dell’Istituto di Tokyo. All’estero promuove anche la sua città e la cultura della Romagna. La mostra sui disegni di Fellini, organizzata in Israele nel 2005 insieme con l’allora assessore alla cultura Stefano Pivato, fu un grande successo di immagine per Rimini.