Cerca
Home > Sport > Il Rimini deve convincerci che la coppa non ha voluto perderla

Il Rimini deve convincerci che la coppa non ha voluto perderla

Archiviata in fretta la sconfitta di Anghiari, il Rimini si tuffa verso la trasferta di Castrocaro…

Avrei voluto cominciare così, io stesso pochi minuti dopo la fine della gara persa ai rigori col Baldaccio Bruni suggerivo di guardare avanti e pensare al campionato.
Non mi aveva mai stimolato più di tanto questa “coppetta” che si gioca sempre nei giorni lavorativi, la snobbavo e la chiamavo “il trofeo degli studenti e dei pensionati”.

Poi, visto che si era consumata la gara mentre io ero al lavoro, ho girovagato un po’ per il web e ho letto articoli pre e post partita.
Ho chiuso il cerchio rivedendo le immagini e soprattutto leggendo i commenti di chi, pur non pensionato o studente, era là ad Anghiari ed ha vissuto l’eliminazione in diretta.

Non è un non saper perdere o il voler pensare che siccome siamo il Rimini si vince sempre e non si perde mai. Sarebbe un approccio un po’ infantile. Si tratta però di mettere a fuoco quello che dovrebbe essere il naturale decorso di una gara dal punto di vista di un club ambizioso e voglioso di fare sul serio, quale il Rimini ci auguriamo sia destinato a diventare.

In un pomeriggio di festa, a Riccione si alza una coppa ed è una festa, si parla di prima tappa della rinascita di una forma di orgoglio riminese.

Bene, arriva il doppio confronto degli ottavi di finale e le dichiarazioni sono di assoluto rispetto per l’avversario, ma di piena consapevolezza della propria forza: il Rimini vuole coppa e campionato.

In casa si vince e prima della gara di Anghiari si legge che se per i nostri avversari affrontare il Rimini è un appuntamento importante – anzi, “storico” –  è una gara che vale molto anche per noi, perché si vuole a tutti i costi portare a casa la qualificazione e proseguire il cammino anche in questa competizione. Fondamentale, come sempre, sarà affrontare l’impegno con massima attenzione e grande carica.

Impegno, concentrazione e carica…
Chi era presente ad Anghiari mi ha detto di aver trovato ben poco di tutto questo. E a far pensare arrivano anche le parole con cui Mastronicola archivia, a caldo, la batosta Baldaccio Bruni:
“…recupereremo le energie, recupereremo giorni di allenamento e non avremo da impazzire ogni volta a fare chilometri o a giocare ogni tre giorni… ripensandoci bene, è una sconfitta che brucia, però pensando al cammino in coppa, che avrebbe previsto praticamente dalla settimana prossima alla fine avere tutti i mercoledì occupati e magari arrivare corti con la rosa, visto che anche gli infortuni in questo momento ci stanno perseguitando, sono tra virgolette contento di aver abbandonato la coppa oggi”.

Tutti conosciamo la storiella della volpe e l’ uva. E ci sta che quando non si arriva a qualcosa, sminuirla aiuta a reagire. Ma ci sta a patto che le riflessioni dell’immediato dopo gara non fossero le stesse prima della gara stessa.

Un club ambizioso vuole vincere, sempre. E se perde, si lecca le ferite per metabolizzare e giungere ad analisi pacate e corrette quando la sconfitta non brucia più.

Ad alcuni tifosi è rimasta la sensazione che il Rimini ad Anghiari sia andato senza scacciare dalla mente che perdere quasi quasi era conveniente. E non con il sangue agli occhi della squadra davvero ambiziosa.

Credo che tutti concordiamo sul fatto che il progetto su cui si fonda il Rimini potrà abitate ad alti livelli solo con la fame di chi si gioca tutte le partite come altrettante finali, qualsiasi formazione vada in campo. Senza scomodare paragoni con lo spirito di una Juventus, il concetto appare abbastanza ovvio a ogni livello in cui si gioca a calcio.

Ma veniamo al Castrocaro.
La società forlivese ha indetto la giornata biancorossa e ha chiesto di poter giocare al Morgagni di Forlì per fare il massimo incasso possibile.

La questura di Forlì/Cesena per venire incontro al presidente Liverani ha accettato, ma con alcuni paletti: settore ospiti con capienza limitata a 250 posti e biglietto nominale.
Il botteghino del settore ospiti sarà chiuso il giorno della gara e i tifosi riminesi potranno accedere agli altri settori dello stadio ma se muniti di documento di identità.

Mi limito a dire che ritengo inutili tutte queste restrizioni. Basterebbe sanzionare severamente le responsabilità personali di chi viene meno alle regole del vivere civile. Ma a ciascuno il suo mestiere.

Venendo al campo, il Castrocaro, quarto in classifica, tenterà di riprendersi dalla sconfitta patita con la Savignanese. I numeri dicono che il Rimini domani se la vedrà con una squadra quadrata che ha subito pochi gol- 30 – riuscendo a capitalizzare spesso la non eccessiva mole di reti segnate: 32.

Mister Zanzani confiderà nella vena realizzativa di Bonavita e Pezzi, che con 7 reti a testa rappresentano i pericoli principali di questo pomeriggio forlivese.

Se aleggia il sospetto che la coppetta sia stata immolata sugli altari del campionato, preferisco non prendere in esame anche solo l’idea che il Rimini non vinca a Forlì.

Domani serve il miglior Rimini e la voglia di vincere dei momenti migliori, per proclamare che Anghiari è stato un inciampo e che il Rimini vuole vincere il campionato prima che si può per potersi concentrare solo sulla prossima stagione.

Appuntamento dunque allo stadio “Morgagni” di Forlì, calcio di inizio ancora alle 14 e 30.
Forza Rimini!

Emanuele Pironi

(foto Rimini Football Club)

Ultimi Articoli

Scroll Up