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La corazzata Ternana al Neri, Rimini nel bunker in attesa del mercato

Li abbiamo affrontati, perdendo malamente, il quattro dicembre scorso.
Era il recupero della prima giornata di campionato slittato per mesi e adesso, ironia della sorte, ce li ritroviamo davanti per disputare la prima partita del girone di ritorno.

Sto parlando della Ternana, compagine impelagata nelle dispute legali che avrebbero dovuto ripescarla immediatamente in serie B e invece rischiano di condizionare l’esito di un campionato che li vedeva favoriti alla vittoria finale.

Il giudizio degli esperti non ammetteva repliche. Se la Ternana parte con le altre, ha un organico tale per cui non potrà che far suo il campionato.

Nei fatti la partenza fu rinviata e il dover recuperare tante gare in poco ha tempo ha nuociuto gravemente alla classifica degli umbri, che sono comunque al secondo posto dietro al Pordenone con un distacco importante di ben sette punti, in coabitazione con il sorprendente Ravenna.

Sono ben 27 i gol fatti contro i 16 subiti, per il Rimini non sarà una domenica semplice anche se l’auspicio è quello di riuscire a cambiare il trend fuoriuscito dalla gara del quattro dicembre scorso quando i biancorossi rimediarono un secco e perentorio 3 a 0.

Hristov, Frediani e Nicastro i marcatori di quella serata, tre nomi importanti che si aggiungono ai tanti presenti nella rosa dei neroverdi. Marilungo, Vantaggiato, Defendi, Vives, Lopez e lo stesso De Canio in panchina rendono bene l’idea in merito a cosa vuole la Ternana da questo campionato.

Il Pordenone, il Vicenza, la Triestina (se non avrà conseguenze dall’affaire fideiussione) e un Monza in fase di mirabolante potenziamento possono mettersi di traverso alla rincorsa della Ternana che salirà a Rimini per fare sua la gara, senza se e senza ma.

Memori della gara senza storia dell’andata, gli umbri affronteranno il Rimini con poca pretattica e mettendo in campo tutto il talento e la forza di cui dispongono.

Sulla carta ben poche speranze ha il Rimini fresco di sconfitta a Renate ed autore di una gara che si candida tranquillamente a regina tra le gare più brutte sin qui disputate dai biancorossi.

Vero è che in trasferta il Rimini ha sempre mostrato tutti i suoi limiti, Renate in fin dei conti non è un’eccezione, ma una regola.

Ritengo comunque corretto tentare una lettura che, in vista dell’ultima gara prima della sosta di gennaio, riporti il più fedelmente possibile quella che è la situazione generale dei biancorossi.

Partiamo dall’inizio. Dopo una partenza incoraggiante la Righetti band si inceppa presto e i problemi del Rimini diventano sempre più evidenti. Il cavallo di battaglia del periodo righettiano è tutto improntato ad un non ben precisato progetto tattico imperniato su ritmi altissimi e fase di attacco permanente. 

La gestione della gara e, più in generale, l’organizzazione difensiva, vengono approcciati come un qualcosa non alla portata dei biancorossi che, se non attaccano e non corrono sempre il doppio rispetto agli avversari, perdono sempre.

Il top, in negativo, arriva a Imola, dove non arriva solo la sconfitta, ma anche la consapevolezza, nel mister, che il progetto è al tramonto.

Di lì a poco il ritorno di Acori e il cambio di tattica, difesa a quattro e più copertura per cercare di dare equilibrio alla squadra.

A questo punto il cavallo di battaglia cambia, preso atto dei limiti strutturali della truppa biancorossa, ci si accontenta di portare in casa più punti possibile in attesa della pausa mercato di gennaio in cui si tenterà di rinforzare la rosa a disposizione del mister.

Aldilà del potenziale in sé, il mercato dovrebbe portare anche giocatori con caratteristiche più inclini alle necessità di Leo Acori che, nel frattempo, ha ribaltato gerarchie e ruoli nello spogliatoio biancorosso.

L’operazione Acori si può definire azzeccata ad oggi, visto che il Rimini sarebbe, alla fine del girone di andata, salvo senza nemmeno dover disputare i play out.

Addirittura, in alcuni frangenti, si è pure carezzata l’idea di puntare al decimo posto che consentirebbe di staccare un biglietto per la giostra dei play off, ma prestazioni come Fano e soprattutto Renate inducono a rimanere coi piedi saldamente a terra, perché la classifica è cortissima e il Rimini, appeso con le unghie alla legge del Neri, si trova di fronte un calendario che promette ben pochi regali.

Ternana domenica poi, dopo la pausa, Triestina in trasferta, Vicenza in casa e Pordenone in trasferta. Una serie di gare che rappresentano un cammino complicato in grado di minare la posizione, sin qui accettabile, dei biancorossi, fagocitandoli tra le pericolanti, in odore di play out.

Cosa cercherà il Rimini da questo mercato?
Un rinforzo importante a reparto. Più, se ce ne sarà l’opportunità, un quarto innesto a mo’ di cilegina sulla torta. Il tutto vincolato allo sfoltimento di una rosa ampia ma poco incisiva nella categoria.
Rosa da plasmare, oltre che da rinforzare, in funzione delle esigenze del mister che avrà sicuramente fatto le sue richieste.

Mercato, in entrata e in uscita, oltre ad una imprescindibile crescita durante la sosta, sono elementi su cui si fondano le speranze del Rimini di mantenere i galloni da professionista anche per la prossima stagione.

Gara dunque importante e ricca di spunti, calcio di inizio alle 16.30 di domenica prossima.

E, come al solito…”Forza Rimini!”.

Emanuele Pironi

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