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Redditi consiglieri di Riccione, Ubaldi in retromarcia e Patto Civico contromano

Si è conclusa nel giro di poche ore la vicenda della presentazione della denuncia dei redditi di Fabio Ubaldi. Ora è pubblicata, al pari delle dichiarazioni degli altri consiglieri comunali e componenti la Giunta, sul sito del Comune di Riccione. Non sappiamo cosa sia successo fra l’intervista di Ubaldi ad un quotidiano locale, mercoledì 1 novembre, dove affermava in modo perentorio «Troppi sciacalli, non mostrerò i miei redditi» e la giornata del 2 novembre, quando con un comunicato la lista di Patto Civico dava notizia dell’avvenuto deposito, presso la segreteria comunale di Riccione, della dichiarazione dei redditi del loro consigliere. Ci piace pensare che Ubaldi si sia ricreduto o pentito, molto velocemente, delle sue intenzioni e abbia compreso che stava commettendo un illecito, ma anche grave errore politico e uno sgarbo istituzionale. Questa sicuramente è stata la motivazione principale. Non vogliamo credere a certe voci e malelingue che parlano di preoccupazione per la sanzione amministrativa (fino a 10 mila euro) o di pressioni della lista Patto Civico per chiudere una polemica politica che stava crescendo.

Comunque sia, ora tutti i redditi dei consiglieri riccionesi sono stati pubblicati.
Curioso però il comunicato della lista Patto Civico quando afferma: «La tempesta in un bicchier d’acqua è già passata, anche perché la documentazione risulta esser stata depositata».

Ora, per chiarezza di cronaca, la tempesta è stata creata da Fabio Ubaldi con il suo atteggiamento poi spiegato un’intervista. E’ finita «in un bicchiere d’acqua» perché il medesimo consigliere Ubaldi ha fatto marcia indietro.

Ma il comunicato di Patto Civico è curioso anche per un altro motivo. Secondo gli esponenti del centro civico, invece di guardare a chi non ha presentato la denuncia dei redditi, si dovevano mettere sotto osservazione le denunce dei redditi di chi ha subito ottemperato al dovere di presentarle. Ma solo con una certa “ignoranza istituzionale” si può affermare che sia compito della politica passare al setaccio le singole denunce dei redditi: ci pensa già l’Agenzia delle entrate. Semmai, è dovere della politica verificare l’adempimento agli obblighi di trasparenza.

Il comunicato a un certo punto si fa ancora più sibillino. Tenta di giustificare chi ha redditi bassi o zero (in quanto ha investito nella propria attività imprenditoriale) e chi pur avendo redditi bassi ed un lavoro autonomo, non risulta abbia fatto investimenti. Quasi a mettere le mani avanti a certe cifre risicate? Alla fine saranno i cittadini a giudicare. Il paese è piccolo e il popolo mormora.

Ma ecco tutti i redditi dei componenti del Consiglio comunale di Riccione e della Giunta:

L’Arciunès

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