Cerca
Home > Ultima ora > Quelle “brioches” napoletane da spedire a Rimini erano il pizzo della camorra

Quelle “brioches” napoletane da spedire a Rimini erano il pizzo della camorra

Quelle brioche che dovevano arrivare il 17 gennaio scorso da Marcianise a Rimini erano in realtà soldi del pizzo e la “spedizione” era organizzata dalla camorra. È quanto emerso da un’indagine della Dda di Napoli, cui sono seguite le richieste del Gip, il sostituto procuratore Luigi Landolfi: ordinanza di custodia cautelare in carcereper il figlio e del fratello del capoclan Domenico Belforte, il 32enne Salvatore e suo zio di 45 anni, Benito Belforte.Ora i due devono rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa ai danni di un imprenditore operante nel settore dei servizi;al solo Salvatore Belforte è stato contestato il reato di associazione mafiosa.

Salvatore Belforte era già finito in carcere nel gennaio scorso per due estorsioni consumate insieme alla madre Maria Buttone; la moglie del boss è stata arrestata a Rimini, poi scarcerata ma con il divieto di dimora in Campania.  Anche la compagna di Salvatore, Alessandra Golino, era finita in manette per lo stesso motivo. A quanto pare il figlio del boss più avrebbe “fatto visita” agli imprenditori cui voleva imporre il suo racket per chiedere la tangente assieme alla figlioletta di tre anni.

Proseguendo l’indagine è spuntato un altro “pizzo” strappato nel Natale scorso dai due Belforte a un imprenditore, descritto da diversi pentiti come «un soggetto che negli anni, pur di stare tranquillo, ha sempre pagato il pizzo sia agli emissari dei Belforte che a quelli del clan rivale ormai smantellato dei Piccolo».

Curiosi i dettagli che emergono dalle intercettazioni ambientali allegate ai provvedimenti giudiziari. Temendo, a ragione, di essere ascoltati dagli inquirenti, Salvatore Belforte e la sua compagna Alessandra usano una specie di codice cifrato anche quando viaggiano in auto assieme:

A. “Ma poi glieli devi portare sempre a tua mamma?”

S. “Che cosa le brioches? Eh glieli mando a lei e poi devo andare di qua e di là!”

A. “Tutti insieme questi”

S. “Sì quelle non si possono comprare.. hai capito quanto cosa un pacco di brioches là? Cinque euro”.

In realtà, poche ore prima era stata versata la tangente, evidentemente mascherata da “brioches” napoletane: molto più convenienti di quelle di Rimini.

Ultimi Articoli

Scroll Up