Cerca
Home > Primo piano > Nuova Questura di Rimini. Follia burocratica o scelta politica consapevole?

Nuova Questura di Rimini. Follia burocratica o scelta politica consapevole?

Nei giorni scorsi è trapelata la notizia che la sede della questura sarebbe stata in Piazzale Bornaccini e non  più utilizzando la nuova questura di via Ugo Bassi. Quella che doveva essere una soluzione temporanea (piazzale Bornaccini) rischia di diventare infatti  definitiva, lasciando nel cuore della città, un rudere di 30mila mq inutilizzato ed in stato di degrado totale.

Questa soluzione era stata immediatamente contrastata dal sindaco Gnassi e dal Partito Democratico che ha anche manifestato pubblicamente proprio sabato scorso. La soluzione che si sta prospettando è in contrasto con quanto  era stato deciso tra Governo e territorio. Il Patto per la Sicurezza, siglato un anno fa con l’ex ministro degli Interni, Marco Minniti prevedeva infatti, l’utilizzo della questura di via Ugo Bassi  e solo in via temporanea si sarebbero utilizzati gli spazi di piazzale Bornaccini.  Ora si scopre che il motivo che ha impedito la realizzazione di ciò che era previsto nel Patto per la Sicurezza sarebbero problemi di ordine burocratico.

Gli edifici di via Ugo Bassi, in mano al curatore fallimentare della società DA.MA che ha costruito la questura,  dopo essere andate deserte due aste, erano state opzionate con una manifestazione di interesse dall’Inail per un importo di 7 milioni di euro. Dopo l’acquisizione, l’Inail avrebbe provveduto a fare gli investimenti necessari per ripristinare l’efficienza dell’edificio e darlo in affitto alla Polizia di Stato ed altri organi dello Stato che hanno necessità di nuovi spazi. In definitiva vi erano tutte le condizioni per ripagare, con gli affitti , l’investimento dell’Inail.

Questo era quanto stabilito con il Patto per la Sicurezza. Ora giunge notizia, dagli uffici di Governo del territorio che il tutto si è bloccato per ragioni burocratiche. Secondo questa ricostruzione, l’Inail potrebbe procedere all’acquisto solo dopo alla validazione del progetto esecutivo. Il progetto esecutivo lo doveva realizzare l’agenzia del Demanio che per la struttura di via Ugo Bassi aveva previsto il modello del Federal Building. Si tratta edifici pubblici di grandi dimensioni che vengono riqualificati per realizzare poli amministrativi in cui raggruppare gli uffici pubblici e accorpare così i servizi ai cittadini. Ma qui scatta la seconda grana burocratica. L’agenzia del Demanio può progettare solo su edifici già di proprietà pubblica.

In conclusione l’Inail può acquistare solo con progetti esecutivi validati e chi deve fare il progetto esecutivo (Agenzia del Demanio) può progettare solo su edifici pubblici.

Una presa in giro totale che la volontà politica potrebbe risolvere in poco tempo dando disposizione all’Inail di acquistare l’edificio di via Ugo Bassi già destinato a questura ed all’Agenzia del Demanio di procedere con il progetto esecutivo.

Evidente che si tratta di una scusa burocratica per giustificare l’abbandono di ciò che era stato deciso.

Rimane il fatto che una struttura progettata e costruita per ospitare la Questura Rimini rischia di diventare il monumento all’ingordigia di un privato e alla inefficienza dello Stato. Ma oltre il danno per l’intera città di Rimini non si comprende nenache il motivo di abbandonare una soluzione economicamente vantaggiosa per lo Stato,  privilegiando un edificio in affitto da un privato.

Ultimi Articoli

Scroll Up