Come già scritto nel precedente articolo la bozza di nuova legge elettorale uscita dall’accordo tra Pd, 5 Stelle e Forza Italia ed in discussione alla commissione affari costituzionale in queste ore, si basa sul modello tedesco.
Vi sono alcune differenze con il sistema tedesco:
– Vi è una sola scheda di voto e non è ammesso il voto disgiunto.
– I vincitori dei collegi uninominali non hanno la garanzia di essere eletti come in Germania.
Infatti nella bozza in discussione si prevede una specie di graduatoria, come nei concorsi pubblici, che determina «idonei» e «vincitori». Sono considerati idonei quelli che arrivano primi nel proprio collegio uninominale: però poi vincono solo quelli che, nell’ambito dello stesso partito, si sono meglio piazzati.
Potrebbe dunque verificarsi un «effetto flipper», o «roulette russa», o «lotteria Italia» per cui il candidato di turno straccia l’avversario nel proprio collegio, ma poi viene lasciato a casa. La colpa è del criterio proporzionale, per cui scattano tanti eletti quanti ne giustifica la percentuale dei voti presi.
Per questa ragione si è cercata una soluzione per ridurre od annullare questo fenomeno.
L’accordo è stato trovato in Commissione Affari Costituzionali tra le forze politiche che sostengono la nuova legge elettorale.
In particolare è stata trovata una intesa per diminuire il numero dei collegi da 303 previsti dal testo Fiano a 232 .
L’emendamento del Pd (analogo emendamento è stato presentato anche dai 5 Stelle)diminuisce il numero dei collegi a 232, quelli del Senato del Mattarellum. In tal modo i collegi sarebbero già definiti, e diminuirebbe la possibilità di collegi sopranumerari. Naturalmente questo porterebbe un simmetrico aumento degli eletti con i listini proporzionali che salirebbero da 303 a 374.
Stessa riduzione dei collegi uninominali è prevista anche per il Senato che passerebbe dai 150 della prima bozza a 112.
Abbiamo fatto una simulazione, sulla base dei risultati delle ultime politiche (2013) per capire cosa potrebbe succedere alla Camera in Emilia Romagna. In primo luogo vediamo come vine suddivisa l’Emilia Romagna nei 15 collegi previsti.
Come si nota i collegi in Emilia Romagna passano dai precedenti 23 della prima bozza agli attuali 15. Il collegio N. 15 comprende la sola Provincia di Rimini (compresa l’alta Valmarecchia non visibile nella cartina perché di data antecedente alla ingresso dei 7 comuni in Emilia Romagna).
Abbiamo proiettato i risultati della camera 2013 sui 15 collegi. Ci siamo limitati ai due partiti che ragionevolmente hanno le possibilità maggiori di arrivare primi (Pd e 5 Stelle). Nei prossimi giorni daremo una proiezione completa di tutte le forze politiche.
Per il Senato i seggi in Emilia Romagna saranno 7.
Non è ancora disponibile una versione definitiva dei nuovi collegi. Facile pensare che Rimini sarà accorpata alla provincia di Forlì.
Una simulazione sulla base dei dati 2013 la presenteremo nei prossimi giorni.
Altri temi sono ancora in discussione. Dai capolista bloccati alle pluricandidature.