Cerca
Home > Cultura e Spettacoli > “NuntereggeSciò”: i Kaimani Distratti cantano Rino Gaetano a Verucchio

“NuntereggeSciò”: i Kaimani Distratti cantano Rino Gaetano a Verucchio

Al Teatro Pazzini di Verucchio va in scena il ‘NuntereggeSciò’. oggi, venerdì 16 marzo (ore 21,15), la band riminese dei Kaimani Distratti omaggerà con un concerto-spettacolo le canzoni e il mondo di Rino Gaetano, cantastorie di culto che come pochi altri ha usato l’ironia come arma di denuncia sociale e politica nell’Italia degli anni di piombo. ‘Gianna’, ‘Berta filava’, ‘Aida’, ‘Ahi Maria’, ‘Nuntereggae più”, ‘Il cielo è sempre più blu’, ‘Mio fratello è figlio unico’, ‘A mano a mano’ e tanti altri brani, verranno riproposti da questo gruppo musicale, composto da: Beppe Ardito (voce e chitarra), Giacomo Depaoli (percussioni e voce), Gianluca Fabbri (contrabbasso), Massimo Modula (voce, chitarra e armonica), Fabrizio Flisi (piano e fisarmonica) e la special guest Marta Musincanta. A raccontarci un cosa ci dovremo aspettare da questa serata sarà il frontnam Massimo Modula , 49 anni, torinese di origine, ma riminese d’adozione.

Massimo, perché avete deciso di darvi un nome così insolito e soprattutto chi l’ha scelto?

«Il nome l’ho scelto io, rifacendomi ad un passo del celebre brano di Rino ‘Ahi Maria’, in cui compare un caimano distratto che cerca di imitare il gatto. Il nome si ispira alla nostra condizione di band mai organizzata, ma sempre improvvisata. Trattasi infatti di una band che si è formata per caso, per un unico concerto nel marzo 2008 su chiamata alle armi di Marta Ileana, nota DJ della riviera, nonché organizzatrice di eventi culturali, tra i quali lo Smiting Festival. Successivamente a quel concerto sono arrivate altre convocazioni, ma a noi sembrava sempre qualcosa di improvvisato, tanto è vero che di provare non se ne parlava nemmeno. Ci si vedeva giusto un’oretta per combinare la scaletta e le tonalità dei brani. Invece, una data tira l’altra, siamo arrivati a 10 anni ‘suonati’. Il merito, senza nulla togliere al valore individuale di ognuno di noi e dell’empatia magica e contagiosa, va al pubblico che ci ha sempre accompagnato in serate indimenticabili».

Avete un genere di riferimento?

«Nessun genere. Come specificato sopra siamo degli intrusi nel pianeta inflazionato delle tribute band. Spesso ci teniamo a precisare che il nostro non è un tributo, ma un omaggio. Abbiamo sempre evitato l’imitazione o la celebrazione mitica del personaggio. Per noi suonare le canzoni di Rino è occasione per rovesciare gli schemi e cercare sempre il limite tra concerto e avanspettacolo in maniera del tutto empirica e casuale, senza imporci dei ruoli, ne obiettivi di sorta. Insomma cantare Rino ci dà accesso ad una sana follia esorcizzante e liberatoria».

Secondo te, oggi esistono personaggi simili a Rino Gaetano nel panorama musicale italiano?

«Che importanza avrebbe affermarlo? Sia che rispondessi sì ed elencassi dei nomi attuali, oppure no, non ce ne sono: sarebbe sterile e misero. Rino stesso se la riderebbe. Lasciamo tutto questo agli opinionisti, tra l’altro in straripante aumento in ogni angolo dei social, nelle televisioni e nei bar».

Avete in programma altri omaggi ad altri cantautori italiani?

«Siamo Kaimani Distratti e non facciamo progetti».

Nicola Luccarelli

Ultimi Articoli

Scroll Up