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Nasce lo Jano Planco d’Oro e va a Burioni medico pro vaccini

Dopo il Sigismondo d’Oro, arriva il premio “Jano Planco d’oro”. E il primo sarà assegnato il 2 dicembre a Roberto Burioni, il medico che sta conducendo una battaglia senza quartiere contro i No-Vax e a favore invece delle vaccinazioni. La cerimonia si svolgerà al Grand Hotel di Rimini a cura dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia, che ha istituito il riconoscimento – una semplice targa, niente denaro – per premiare la persona o istituzione che con la sua attività ha dato lustro e prestigio alla sanità riminese.

Il dottor Burioni, 55 anni, è nato a Casteldelci, ma lui stesso si considera riminese a tutti gli effetti e a Rimini risiedono i suoi genitori; è docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Fra i massimi studiosi di immunologia e virologia, è divenuto noto al grande pubblico per le numerose pubblicazioni e iniziative contro i monimenti contrari alle vaccinazioni. Recentemente Matteo Renzi gli avrebbe proposto di candidarsi per il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche.

Nell’annunciare l’istituzione del nuovo premio e comunicare il nome del primo “Jano Planco d’oro” (intitolato al medico e scienziato riminese del Settecento), l’appena riconfermato presidente dell’Ordine dei Medici di Rimini, dottor Maurizio Grossi, ha fatto il punto sugli ultimi tre anni di attività dell’organismo.

Maurizio Grossi

Quanto ai procedimenti disciplinari, l’apposita commissione si è riunita 12 volte. La sanzione più pesante è la radiazione dall’Ordine, che non consente più di esercitare la professione di medico. Da noi è toccata al dottor Vittorio Bianchi in seguito all’inchiesta penale sul doping agli sportivi. Fra l’altro, sul suo conto continuano ad arrivare segnalazioni e sono in corso ulteriori accertamenti degli inquirenti. Inoltre, un medico odontoiatra è stato interdetto per un anno dalla professione poiché scoperto a fare da prestanome per attività di dentisti che tali non erano. Un altro dottore, mentre nel 2015 era di guardia medica, è stato denunciato per molestie sessuali: sei mesi di sospensione; non si è appellato alla decisione (il terzo grado di ricorso si svolge di fronte alla Corte di Cassazione) e si è trasferito a esercitare in un’altra provincia.

Il dottor Grossi ha anche descritto una professione medica che diventa sempre più “rosa”: «Dal 2015 al 2017 – ha riferito Grossi – sono stati 134 i nuovi medici chirurghi iscritti all’ordine: 54 uomini e 80 donne. Di questo passo fra 15 anni in provincia dio Rimini avremo più dottoresse che dottori. Del resto altrove il sorpasso è già avvenuto, per esempio in provincia di Nuoro». Come mai? A quanto risulta, le ragazze sono semplicemente più preparate, soprattutto nei test di ingresso all’università.

Un settore ancora saldamente in mano ai maschi è quello degli odontoiatri; ma è anche una branca in netta crisi: appena 23 nuovi iscritti nell’ultimo triennio, 16 maschi e 7 femmine. Qui pesa l’ondata di cure dentali low-cost, spesso in mano ad autentiche multinazionali.

Il dottor Grossi ha anche rivolto un appello ai suoi colleghi: non solo i 1834 iscritti all’Ordine riminese, ma a tutti coloro che esercitano questo mestiere: «La prima cura è l’ascolto. Il medico deve prendersi del tempo per ascoltare il paziente, non deve guardare solo ai sintomi della singola malattia. Con tutte i meravigliosi strumenti che la tecnologia mette a disposizione, troppo spesso dimentichiamo questo aspetto. E la gente finisce per andarsi a curare da chi questo ascolto lo offre, anche se sono dei ciarlatani che promettono di curare i tumori con l’argilla. Ma i guaritori sanno appunto ascoltare la storia del paziente ed è così che ispirano più fiducia di un freddo referto di una tac. La medicina ha bisogno di più umanesimo. Perchè non è solo scienza, è anche arte. Anzi, forse più arte che scienza».

Di qui anche molte iniziative di carattere culturale e storico organizzate dall’Ordine di Rimini, come quelle, appunto, su Nicola Gambetti, figura di guaritore della Valmarecchia la cui casa è ancora meta di pellegrinaggio. O le conferenze, molto seguite, sulle “Malattie dei Malatesta”. La prossima sarà il 25 novembre al Teatro degli Atti: una mattinata di studio sulla violenza contro le donne dal titolo “Lasciate vivere”.

E sempre a proposito di ascolto, a Rimini funziona lo Sportello del Cittadino, dove chiunque può rivolgersi anche per lamentarsi di come è stato trattato da un medico. Lo hanno fatto una trentina di pazienti all’anno e quasi sempre le rimostranze erano dello stesso tono: «Il dottore non mi ascolta; non mi dice niente; sta sempre al computer, al telefono, ha sempre fretta».

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