“Come vorremmo la nostra Romagna”. Si chiama così il gruppo Facebook creato, poco tempo fa da Lucia Baleani, commerciante di Riccione. La pagina in pochissimi giorni è arrivata a contare un migliaio di iscritti. Proviamo a chiedere proprio alla ideatrice e amministratrice di questo gruppo, il perché ha voluto dare voce social a tutti i romagnoli.
Baleani, quando è nato questo gruppo?
«Abbastanza recentemente. Volevamo dare un respiro più ampio alla nostra community, che fino ad oggi si era concentrata molto su Riccione e sulle località della riviera riminese. Un modo per dare un senso ancora più forte alla nostra voglia di identità e soprattutto di far incontrare le sensazioni, i racconti, le narrazioni, i gusti e i miti di un territorio che ha una straordinaria storia d’insieme».
Da dove ha preso l’idea?
«Dopo averne discusso con gli altri amministratori che animano “Come vorremmo la nostra Riccione”. Un pagina che ormai è diventata un punto fermo del dibattito e della vita social a Riccione con oltre 15000 iscritti».
Quali post vengono pubblicati più spesso?
«È un pagina aperta e “democratica”. Controlliamo solo che non vengano postati argomenti troppo divisivi, oltre il limite della correttezza e del legittimo scambio di opinioni. Naturalmente i post che fanno la parte del leone sono quelli che sottolineano il bello della nostra identità di romagnoli, le nostre eccellenze e le tante curiosità che animano questa terra bellissima. C’è chi la usa anche per manifestare perplessità o a mettere sotto i riflettori le cose che non vanno e su cui si vorrebbe stimolare l’intervento delle pubbliche amministrazioni. Insomma la pagina è un caleidoscopio di piccole e grandi cose».
È difficile tenere sotto controllo tutti gli iscritti?
«Beh, è il problema dei problemi. Noi facciamo affidamento all’intelligenza e all’educazione delle persone. Abbiamo maglie larghe, ma siamo molto tempestivi nell’intervenire quando si superano i limiti che dicevo prima. L’invito è sempre quello di non esagerare».
Avete “bannato” qualcuno fino ad ora?
«È già successo.. Chi è stato bannato sa bene perché lo abbiamo fatto. Come dicevo grande disponibilità al dialogo ma se si superano i limiti si è fuori. Mi faccia aggiungere anche che la decisione è sempre frutto di un confronto interno agli amministratori, non decido da sola. Cosi come non ho mai deciso da sola chi bannare nella pagina Come vorremmo la nostra Riccione. Escludere qualcuno non è piacevole. Questo gruppo è nato per includere non per escludere, ma a volte non si può fare a meno».
Quali sono gli obiettivi del gruppo?
«Vogliamo arrivare a creare un comunità molto ampia e aperta. Che sappia trovare il giusto equilibrio nel dialogo e nel confronto ma, soprattutto, che sappia valorizzare il bello e quello che abbiamo in Romagna».
Nicola Luccarelli