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Le contromosse di Merola mentre IEG si allarga: Fiera di Bologna sotto il controllo pubblico

Mentre Lorenzo Cagnoni allarga sempre di più gli orizzonti della neonata IEG che presiede, inglobando anche la fiera di Arezzo, da Bologna arrivano le contromosse. Che però non sono giocate dal presidente della fiera felsinea, Franco Boni, ma dal sindaco Virginio Merola in persona. E le mosse sono: controllo pubblico della Fiera e conferimento del Palazzo dei Congressi (che è del Comune) a capitale; quanto a Boni, sarà lui a guidare la transizione verso la sospirata holding regionale, poi si vedrà.

«Penso che la mia scelta sarà indirizzata ad assumere il controllo pubblico della Fiera — dichiara Merola al Corriere della Sera — non in contrapposizione ai privati, ma semplicemente come scelta necessaria per accelerare il processo di convergenza verso un sistema unico regionale»

Il 22 dicembre scorso l’assemblea dei soci della Fiera di Bologna aveva votato l’aumento di capitale da 20 milioni: 13 dai soci pubblici e 7 da quelli privati, i quali in questo modo mantenevano una sia pur minima maggioranza. Il Comune di Bologna aveva avvallato l’operazione, ma non aveva partecipato.

Ora però il sindaco Merola dice che quell’assetto è da cambiare. Motivo? “La holding delle tre Fiere (Bologna, Parma e Rimini) – scrive il quotidiano – necessita di mosse rapide. E Merola, controllando direttamente la Fiera con Regione e Camera di Commercio, pensa di poter accelerare le decisioni”. Una rapidità senz’altro dettata dal dinamismo di Lorenzo Cagnoni e del polo Rimini-Vicenza (fra poco allrgato ad Arezzo) che conduce. Di questo passo, al tavolo per definire la holding, Bologna rischia di “non essere il motore del processo”, come lo stesso sindaco aveva paventato il 1 dicembre scorso. 

Del resto, spiega Merola, «tutte le fiere in Italia sono a controllo pubblico. Quella di Milano è controllata da una fondazione, sono comunque soldi pubblici ». Dunque, via alla scalata, mettendo sul piatto anche il Palacongressi: «Per quanto mi riguarda – ha detto il sindaco in conferenza stampa sorprendendo un po’ tutti  – la Fiera deve continuare a patrimonializzarsi, quindi penso che sia opportuno conferire il Palazzo dei Congressi e non solo darlo in affitto».

Controllo pubblico della Fiera, ma «gestione adeguatamente privatistica», sottolinea il sindaco. E dunque Boni, la cui conferma non era scontata, si dia da fare. Urgono nuove manifestazioni, a cominciare a una dedicata alle macchine per il packaging, uno dei distretti d’eccellenza in Emilia Romagna, che però non ha una vetrina in regione.

E il presidente della Regione, Stefano Bonaccini? Di controllo pubblico non parla, ma sulla holding regionale interviene a ogni piè sospinto: «Questa è la seconda fiera del Paese – afferma sempre al Corriere – ne abbiamo altre in regione che si collocano primi dieci. Se decidono di mettersi insieme io penso che probabilmente nessuno può battere i sistemi fieristici dell’Emilia- Romagna. Penso che sia tempo di lavorare insieme e non di combattere tra esse».

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