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Il passato di Rimini e il sindaco del futuro – Gli Eventi

Con questo “racconto” si conclude la storia amministrativa lunga oltre 15 anni che hanno caratterizzato il lavoro delle giunte Chicchi e Ravaioli. Ho lasciato per ultimo un argomento altrettanto importante e come tale ha fatto discutere nella città.

Gli Eventi. Quelli gestiti direttamente dal Comune, oppure insieme alla Provincia o alla Fiera di Rimini.

Negli anni 2000 Promozione Alberghiera con l’Associazione Albergatori di Rimini, Ascom Fidi con  Confcommercio, organizzavano dei viaggi di piacere e di approfondimento sulla realtà riminese fuori dai confini italiani. Partecipava non solo il mondo delle imprese turistiche legate agli alberghi, ma anche le altre associazioni economiche. Confcommercio, Confesercenti, Cna e talvolta anche il sistema bancario.  Erano invitate anche le istituzioni. Dal Comune di Rimini alla Provincia alla Regione ad altri comuni del territorio. Presenze politiche ed istituzionali di centrodestra e centrosinistra. Nessuna spesa a carico degli enti pubblici, giusto per evitare una facile obiezione e polemica.

Un modo per unire il mondo economico con le istituzioni e la politica, discutere in libertà e trovare proposte condivise. Potrei riassumerlo con il “fare sistema”, frase molto usata, in molti casi abusata, ma non sempre applicata.  Molte di quelle uscite, invernali, hanno dato ottimi risultati per il nostro territorio. Ricordo in particolare il 2005 a novembre. Il viaggio è organizzato a Santo Domingo.  Quella fu l’occasione per discutere, decidere e far decollare due importanti eventi.

La Notte Rosa

La preoccupazione degli operatori era la tendenza, che ogni anno si affermava sempre più, di un mese di giugno con molte iniziative di carattere sportivo, culturale, congressuale, eventi. Viceversa un mese di luglio “scarico” negli eventi ed anche nelle presenze turistiche.

Nel dopo cena nell’albergo di Santo Domingo ci si ritrovava e si iniziava a discutere, in totale libertà, sul come trovare un’iniziativa, importante, che lanciasse la stagione turistica nella prima settimana di luglio.

Rimini aveva l’esperienza di Gradisca nel mese di giugno. Una bella iniziativa che si svolgeva sulla spiaggia con la collaborazione degli operatori di spiaggia. Memorabile il primato della tavolata più lunga del mondo. 15 chilometri di musica, ballo, tentazioni gastronomiche e fuochi d’artificio sulla spiaggia. Si trattava di inventare un’iniziativa che coinvolgesse tutto il territorio della costa romagnola e non solo la spiaggia.

L’idea era quella di mutuare l’esperienza delle “Notti Bianche” nelle grandi città italiane ed europee. Proprio per questa ragione non si poteva chiamare “Notte Bianca”. A Santo Domingo si decise di chiamarla “Notte Rosa”. In sostanza, lo sdoganamento della notte, che “deve tornare a essere una risorsa vera, forte, una qualità da vivere in modo dolce”. Questo l’obiettivo che venne deciso, in una notte a Santo Domingo. L’organizzazione fu affidata alla provincia e all’assessore Andrea Gnassi, anche lui presente a Santo Domingo. La prima edizione, il 1° luglio del 2006,  scontò lo scotto della debuttante. Non tutte le realtà costiere si impegnarono allo stesso modo. Tuttavia forte fu l’impatto mediatico. Dal 2006 in poi l’iniziativa decolla con i successi che conosciamo. Sulla Notte Rosa le “narrazioni” della sua genesi sono molteplici. Questa è quella vera, certificata e verificabile con i tanti che sono stati presenti.

Dal Festival del Fitness a Rimini Wellness

Sempre il 2006 e Santo Domingo furono protagonisti di un altro evento particolarmente strategico per il territorio riminese.

Rimini era sede del Festival del Fitness nei padiglioni della Fiera . L’ideatore fu Gabriele Brustenghi, che mutuò l’iniziativa da esperienze californiane. La prime edizione si tenne nel 1989 e andò avanti fino al 2005.

Nel 2006, l’ideatore e proprietario del marchio del Festival inizia una trattiva con la Fiera di Rimini sulle condizioni economiche per l’edizione da farsi. Nonostante le numerose soluzioni offerte dalla Fiera di Rimini, alla fine Brustenghi decise di spostare il Festival del Fitness a Firenze nella Fortezza da Basso. Ed è proprio a Santo Domingo che arriva la notizia che la trattativa per l’edizione 2006 del Festival è praticamente fallita con il rischio di avere un “buco” consistente negli eventi riminesi.

Il Festival del Fitness faceva numeri importanti, presenze turistiche, grande risonanza su media nazionali ed esteri, tendenze che si affermavano a Rimini durante quell’evento. Insomma, perderlo era una vera “mazzata” per il sistema Rimini. Debbo dire che in quell’occasione ho capito cosa significa lo spirito imprenditoriale della nostra comunità. Uno spirito che non si abbatte facilmente. Da un evento negativo è capace di rilanciare, per realizzare un nuova e positiva iniziativa. E così andò anche allora.

Le associazioni economiche, gli imprenditori, le istituzioni e la politica presenti a Santo Domingo concordarono che al posto del Festival del Fitness si doveva realizzare una nuova manifestazione sempre legata al benessere. Subito, dal 2006.

Il nome venne deciso poi, e fu “Rimini Wellness”.  Già il nome era un programma definito. Rimini al posto di Festival per affermare il legame con il territorio. Wellness al posto di Fitness. Il benessere come stile di vita al posto della sola palestra. La prima edizione si svolse dal 18 al 21 maggio 2006. Brava la Fiera di Rimini a scommettere su questa nuova esperienza, che nel giro di pochi anni è diventata una manifestazione di punta. Il Festival del Fitness dopo Firenze traslocò a Roma e poi terminò la sua esperienza. Quell’iniziativa funzionava a Rimini ma non in altre località.

Rimini Sport Dance

A gennaio 2007 il presidente della federazione danza Ferruccio Galvagno chiede un incontro al Comune di Rimini per presentare il progetto dei campionati nazionali delle varie discipline della federazione da realizzarsi a Rimini. Dieci giorni di gare, con 30mila atleti e 80mila presenze. Era la prima volta che tutte le discipline della federazione svolgevano il loro campionato in uno stesso luogo. Un’occasione unica per Rimini. Periodo, fine giugno-inizio luglio, si incrociava con la Notte Rosa e con tutte le sinergie che vi potevano essere. La location era quella della Fiera. Come assessore al turismo. condivido il progetto e metto in contatto il presidente della Federazione Galvagno con la Fiera di Rimini.

Dopo qualche settimana ricevo una telefonata dal presidente Galvagno che mi ringrazia per l’interessamento, ma purtroppo non era stato raggiunto un accordo con la Fiera e l’iniziativa, pensata per Rimini, si sposta a Bologna. Era pronto l’accordo con il sindaco e la fiera felisinea.

Non nascondo che mi lamentai pesantemente con la Fiera per il mancato accordo. Soprattutto per la sottovalutazione di cosa significava per Rimini un evento di quella portata. Purtroppo la frittata era fatta. I campionati italiani di danza sportiva del 2007 si svolsero a Bologna dal 29 giugno all’8 luglio.

Li avevo dati per persi. Invece colpo di scena. A marzo 2008 ricevo una telefonata da Ferruccio Galvagno che mi chiede se siamo disponibili ad accogliere la manifestazione di quella. A Bologna la prima edizione non era andata bene per più di un motivo di carattere tecnico ed economico.

La risposta fu immediata e positiva. Come fu immediata la disponibilità della Fiera a trovare l’accordo. Da allora l’esperienza va avanti con grande soddisfazione della Federazione Danza e di chi vi partecipa e degli operatori economici. Oltre 120mila le presenze stimate nelle ultime edizioni. Un evento sportivo di punta per Rimini. La danza coinvolge nipoti, figli, genitori e nonni. Si balla a tutte le età. Rimini è il luogo ideale per quella manifestazione. Accoglienza, offerta turistica, divertimento. Il successo dell’iniziativa è dovuto al lavoro della Fiera e di Marco Borroni, che ha saputo fidelizzarla al nostro territorio e farla crescere negli anni.

 “L’anno che verrà”

E’ la trasmissione Rai, in diretta per la sera del 31 dicembre. Il palcoscenico della Rai è sempre stato uno degli obiettivi delle politiche di promozione turistica del Comune di Rimini fino dalla fine degli anni 90. D’altra parte Rimini ha visto fortunati programmi televisivi che hanno contribuito a far crescere l’appeal della costa romagnola sul mercato italiano e non solo. Ricordo Bandiera Gialla che apre le porte per la prima volta nel 1983 dalla collaborazione tra Iso Ballandi, suo figlio Bibi Ballandi, produttore televisivo, e il bancario Gabriele Ansaloni, che divenne il famoso Red Ronnie.

Per l’inaugurazione del locale, Bibi Ballandi ideò un nuovo format televisivo: una trasmissione registrata dalla discoteca stessa e che avesse anche lo stesso nome del locale: Bandiera Gialla. Per presentare il suo show chiamò Red Ronnie. L’evento televisivo ebbe immediatamente un enorme successo, tanto che il presentatore fu premiato con il prestigiosissimo Telegatto. Presenza televisiva andata avanti fino agli anni’90. Poi ci fu l’esperienza del concerto di fine anno.

Una prima apparizione a della Riviera di Rimini a capodanno sulla tv fu quella del 1999 con il concerto di Piero Pelù inserito nel programma televisivo ‘Millennium’ trasmesso anche in mondovisione. Poi più nulla, in tv, fino al 2003 quando sempre lui, Bibi Ballandi, si mette in contatto con il Comune di Rimini e propone un nuovo format televisivo per l’ultimo dell’anno. Una diretta da Rimini dalle 21 fino alle 2 del primo dell’anno. Una grande visibilità con il palco nell’atmosfera di Piazzale Fellini a fianco del Grand’Hotel.

Non fu una semplice decisione. Rimini aveva già un contratto con Simona Ventura. Il costo della diretta Rai era importante, circa 500 mila euro. Alla fine, grazie alla collaborazione del Comune di Riccione che subentrò nel contratto con la Ventura (che non fece problemi) e all’impegno di alcuni imprenditori riminesi che sponsorizzarono l’evento, l’iniziativa si è svolta.

Un successo di pubblico in piazzale Fellini, un successo per le prenotazioni alberghiere, un successo per l’audience medio durante e la diretta e le punte per il brindisi di mezzanotte in mondovisione. Andò avanti fino al 2010.

Negli anni non sono mancate le polemiche per la diretta tv. Le obiezioni erano sostanzialmente due. La prima era la richiesta che anche le categorie economiche contribuissero ai costi della diretta Rai. Obiezione comprensibile, anche se la promozione turistica fa parte degli impegni istituzionali di un Comune come quello di Rimini. Questo aspetto è stato risolto con l’istituzione dell’imposta di soggiorno avvenuta nel 2012 (prima non era possibile), che produce un gettito per il comune di Rimini dai 7 ai 9 milioni di euro.

La seconda obiezione era la richiesta di destinare quelle risorse alla fasce deboli della città. Questa obiezione non l’ho mai condivisa. Investire nel turismo significava e significa investire nell’economia trainante del nostro territorio. Se il turismo cresce vi sono anche più opportunità per le imprese e per i lavoratori. Più ricchezza e meno povertà.

Ma in realtà l’obiezione di fondo era un’altra, mai detta oppure detta sottovoce. “L’Anno che Verrà” era una iniziativa per Rimini e non per i Riminesi. In piazzale Fellini dove si svolgeva la diretta, la stragrande maggioranza del pubblico veniva da fuori città. I Riminesi facevano altro per l’ultimo dell’anno. Lo stesso format, condotto nelle prime edizioni da Carlo Conti, era di genere nazional popolare.

Dal mio punto di vista il bilancio della diretta Rai fu molto positivo. Il costo contatto è stato sempre molto interessante rispetto a tutte le altre iniziative promozionali.

Dal 2011, con la giunta Gnassi viene abbandonata la diretta televisiva e sostituita con altre iniziative.

Colgo l’occasione per ricordare e ringraziare l’imprenditore Bibi Ballandi per il suo impegno per Rimini. Ci ha lasciati a febbraio nel 2018, ma rimane un ricordo indelebile per la nostra comunità.

Come detto in premessa, si conclude la mia narrazione delle delibere che hanno caratterizzato la mia esperienza di amministratore nella giunta di Alberto Ravaioli. E’ una risposta, pacata e senza alcune polemica a chi chiede, per la scelta del nuovo sindaco, che non si ritorni al passato.

Ebbene questo è il passato che ho descritto in queste otto puntate, che mi pare evidente non può essere ripetuto e neanche imitato.

Rimangono aperti problemi che nel passato non sono stati risolti, come ad esempio l’area della stazione o le colonie, oppure problemi nuovi come la riqualificazione della zona turistica e tanto altro che riguarda il futuro e non il passato di Rimini. Se poi il riferimento è allo sviluppo urbanistico, anche quella fase si è ampiamente conclusa con la crisi finanziaria del 2008 che ha colpito pesantemente il mercato immobiliare, la rendita immobiliare in particolare. E’ finita la stagione degli strumenti urbanistici espansivi come quello del 1994-1999, ma rimangono di grande attualità gli strumenti per la riqualificazione e rigenerazione urbana. E’ finita l’urbanizzazione del territorio agricolo, ma rimangono aperte le modalità di come “compattare” le città.

Occorre investire sulla green economy, che va ben oltre l’uso del suolo o della realizzazione di piste ciclabili (che vanno fatte) ma riguarda il modello di sviluppo economico. Pensiamo a quanto è energivora l’industria del turismo. Insomma, nulla a che vedere con il passato sia remoto che recente.

In tanti mi hanno letto, in tanti mi hanno scritto in privato. Nessuno ha contestato i fatti. Penso sia stato un lavoro utile per evitare battute fuori luogo e soprattutto caricature del passato che non servono a nessuno.

Maurizio Melucci

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Parte seconda

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Parte quarta

Parte quinta

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