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I “premietti” per i cani sono un “rinforzo positivo”

I cosiddetti premi in cibo o ‘premietti ‘sono pressoché indispensabili per l’addestratore, l’educatore e per molte altre figure che lavorano con i cani; ma chi ha scoperto che un delizioso bocconcino è importante in fase di apprendimento?

I ‘premietti’ rispecchiano il bisogno più importante di ogni essere vivente: nutrirsi. Ma a capire che possono essere usati come trucco per far imparare al cane comandi ed esercizi più velocemente è stato un certo Burrhus Skinner psicologo americano che nel 1927 decise di dedicarsi allo studio del comportamento dei cani.

Come ho già detto molto psicologi in passato si sono occupati dell’intelligenza degli animali facendo degli esperimenti tra questi appunto, Skinner.

Skinner lavorò principalmente sulla legge dell’effetto o condizionamento operante, ossia, un’azione tende ad essere ripetuta se la risposta alla stessa è positiva, al contrario se la risposta è negativa quell’azione non sarà ripetuta. Per studiare al meglio questo processo (stimolo – risposta) mise delle cavie (cani, topi ed altri animali) in gabbie con una leva, che se spinta dispensava cibo. Con il tempo l’animale al suo interno imparato come avere il cibo, ripeteva quell’azione; questo processo fu chiamato Rinforzo.

Infatti i bocconcini sono chiamati Rinforzo Positivo.

Altri psicologi fecero altrettanti studi: Mowrer, ad esempio, ha lavorato sull’apprendimento per evitamento: in pratica la cavia, chiusa in gabbia è soggetta a scossa elettrica, che scopriva di poter evitare facendo una determinata azione.

Questa è purtroppo la tecnica che usano certi educatori o addestratori, il cane impara non fare l’azione sbagliata perché quando la fa sente dolore che il pseudo educatore provoca in qualche maniera: es usando il collare elettrico. Questo procedimento è chiamato Punizione Positiva.

È bene sapere che ci sono punizioni che hanno un effetto immediato sul comportamento del cane ma non gli fanno del male: la Punizione Negativa, ossia togliere qualcosa di piacevole, qualcosa a cui il cane tiene molto: e la cosa a cui tiene di più è l’attenzione e la considerazione del padrone.

Quindi come insegnare qualcosa al cane in modo efficace?

Ignorare il cane mentre mette in atto un comportamento sbagliato e premiarlo quando fa, invece quello giusto. Risultato massimo, minimo sforzo.

Altri rinforzi positivi sono: il ‘bravo’ detto con allegria, una carezza, o farlo giocare, magari lanciandogli la pallina.

Gli ultimi tre rinforzi dovranno essere usati, quando il cane per vari motivi non può mangiare ‘i premietti’. Spesso i rinforzi, almeno all’inizio, è consigliabile usarli insieme, una volta che il cane avrà imparato il comando si toglie prima il cibo, poi il bravo e poi la carezza, finché resta solo il comando. Ma con il tempo si può togliere anche quello, basta un gesto.

Giovanna Foschi
Giornalista e Scrittrice
Volontaria Enpa

 

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