A pochi giorni dalla chiusura di Rimini Wellness, la fiera dedicata al benessere, e pochi giorni prima dell’apertura di Al Mèni, l’appuntamento che ogni anno porta in Romagna i grandi chef del panorama nazionale e non solo, abbiamo chiesto a Gaia Matteini di indagare su benessere e salute… ovviamente nell’ottica degli amanti del golf.
Spesso chi non conosce la pratica golfistica la ritiene una attività sedentaria, un tranquillo e piacevole passatempo all’aria aperta, ove contano esclusivamente tecnica e concentrazione; in realtà il golf è molto di più: uno sport a tutti gli effetti e, come tale, un’attività che comporta fatica e una buona dose di impegno fisico, richiedendo doti ben precise quali la forza, l’equilibrio, l’elasticità e la dinamicità, elementi che lo accomunano ad altre attività ginniche.
E’ poi uno sport competitivo, in cui la preparazione fisica si deve necessariamente abbinare alla concentrazione e al controllo mentale.
Il golf allena l’elasticità muscolare e la coordinazione, e presuppone un consumo energetico medio di circa 200-250 calorie all’ora: una pratica tutt’altro che sedentaria quindi che, come gli altri sport aiuta a diminuire la possibilità di contrarre malattie, soprattutto cardiovascolari.
La pratica golfistica fa lavorare il cuore ad una frequenza cardiaca non troppo elevata, riducendo così il rischio di sovraccarichi cardiaci e pressori, ed allena il fisico perché presuppone, per ogni sessione di gioco, la possibilità di camminare mediamente per cinque ore, lungo una distanza che va dai 5 a 8 km, con conseguenti vantaggi sul colesterolo, la glicemia e la frequenza cardiaca.
Secondo uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista “Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports” – che ha analizzato 300.818 giocatori di golf svedesi comparando il tasso di mortalità degli stessi con la popolazione generale a parità di uguale età, sesso e condizioni socio economiche – il tasso di mortalità dei golfisti analizzati è risultato inferiore del 40% e conseguentemente l’aspettativa di vita è apparsa superiore di 5 anni.
A questi incoraggianti dati si aggiunga anche il fatto che il golf presuppone un costante contatto immersivo nella natura e il rapporto con gli altri giocatori, veri e propri benefits in grado di aumentare le endorfine in circolo e di conseguenza il piacere derivante dal vivere appieno questa entusiasmante pratica.
Essendo uno sport vero e proprio il golf presuppone – per chi vi si accosta – l’attenzione alla salute e al benessere fisico, che si esplica conseguentemente anche nell’interesse verso l’alimentazione e un tipo di cucina sana e bilanciata.
Gli obiettivi della dieta da seguire per chi pratica il golf – ed ancor di più per chi lo vive da professionista – si possono riassumere nella necessità di raggiungere e/o mantenere un peso corporeo ideale, nella resistenza fisica lungo tutta la durata della gara, al fine di prevenire un eccessivo stress psico-metabolico, e nella capacità di un recupero ottimale post gara, per ripristinare l’equilibrio metabolico ed evitare uno sproporzionato affaticamento nei giorni successivi.
Questi obiettivi si devono tradurre in una alimentazione caratterizzata da apporti bilanciati di macronutrienti (proteine, lipidi, carboidrati) e micronutrienti (minerali, oligoelementi, vitamine, antiossidanti…), quote energetiche adeguate e dalla regolare assunzione di acqua in grado di fornire un costante livello di idratazione.
Presso il Riviera Golf di San Giovanni in Marignano il personale è costantemente teso alla riflessione nell’ambito dell’alimentazione più adatta ai golfisti che frequentano il campo, al fine di mettere a punto una dieta ragionata e appositamente pensata per chi pratica il golf.
Tutto ciò nasce all’interno del Wellness Restaurant, fiore all’occhiello della ristorazione legata al mondo del golf, ma altresì dedicato a chiunque abbia a cuore un tipo di alimentazione “ragionata” e calibrata. La sala da 150 posti è diretta dallo chef Massimiliano Poletti, il quale – dopo aver iniziato il suo percorso professionale negli alberghi della costa romagnola, anni fa ha lasciato il Paese alla ricerca di nuove esperienze, giungendo così al prestigioso Savoy Hotel di Londra. Dopo aver altresì lavorato presso La Grotta di Nerio Raccagni e La Frasca di Gianfranco Bolognesi – locali stellati della Romagna – nel 2000 arriva a Parigi per collaborare con lo chef Alain Ducasse che gli insegnerà il rispetto per la materia prima e che nel 2005 lo sceglierà come responsabile della gestione della cucina in occasione dell’apertura del suo ristorante in Toscana.
Nel 2006 Poletti, dopo aver trascorso circa venti anni all’estero, ritorna alle origini romagnole e lavora presso Palazzo Guidi, per poi approdare felicemente al Riviera Golf, dove gestisce il ristorante e mette in pratica la sua idea di cucina “wellness”.
Convinto che “un ristorante sia molto di più di un luogo dove si mangia” e deciso a proporre una cucina in grado di recuperare le giuste abitudini nell’alimentazione, lo chef Poletti ha creato, insieme ad un team di nutrizionisti e di esperti di alimentazione sportiva, un menù che, valorizzando le materie prime del nostro territorio, propone una cucina bilanciata senza però dimenticare il gusto: lontano dai ristoranti che mirano “solo” al mangiar sano lasciando però poco spazio al gusto, e distante altresì dai ristoranti tipici e più classici che offrono cibo appagante ma decisamente poco in linea con il benessere, la cucina di Poletti permette, attraverso piatti funzionali “a chi ama vivere bene”, di godere di un’esperienza capace di coniugare piacere e salute.
Il menù che propone il Wellness Restaurant è articolato in due differenti proposte: da un lato troviamo una tipologia di piatti che hanno come obiettivo l’espressione di una cucina sana e bilanciata (ogni piatto è abbinato ad una tabella nutrizionale che ne esplica le proprietà e le caratteristiche alimentari); dall’altro la carta suggerisce una serie di proposte più nella direzione del gusto e della “rivisitata classicità”, senza ovviamente dimenticare l’attenzione alla qualità ed alle materie prime, sovente biologiche.
Il menù offre anche la possibilità di gustare quello che Poletti ha chiamato “il menù del golfista”, una serie di piatti pensati appositamente per chi pratica il golf ed ha bisogno di un preciso apporto calorico, ma che non vuole dimenticare la piacevolezza della buona cucina. Una cucina wellness… con gusto.
Da tutto ciò emerge l’immagine del golf come di uno sport a tutti gli effetti, in cui fatica e impegno fisico si bilanciano con il piacere derivante dalla passione per il gioco e dal contatto con la natura. Una pratica sportiva praticabile da un target molto ampio di appassionati e ricca di benefici e vantaggi per la salute di chi lo pratica, un costante allenamento in grado di curare mente e spirito.