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Gnassi: il Demanio cederà il “triangolone del porto” e altre 22 aree

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi torna da Roma “con una notizia buona e una meno buona”.

Partiamo da quella buona:  il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ha dati il via libera alla cessione al Comune di Rimini di 23 aree demaniali. Fra esse, e per prima, dovrebbe arrivare già entro la fine dell’anno quella più strategica in assoluto: il cosiddetto “triangolone” fra il porto e piazzale Fellini, nella fascia fra lungomare e via Cristoforo Colombo. Sono 22.350 metri quadri che ora potranno entrare nella partita del Parco del Mare.  Sarebbe la fine di una vicenda che – ed ecco la notizia meno positiva – si trascina da anni e anni fra mille paradossi e complicazioni kafkiane.

“Questa cosa – dice infatti un sindaco francamente esasperato bene che arrivi, ma arriva con 70 anni di ritardo. Solo noi, con questa amministrazione, è dal 2011 che ci stiamo battendo in tutte le sedi, facendo la spola con Roma e Bologna e di nuovo a Roma, fra tutti gli uffici interessati. E non va bene. Non è così che dovrebbero funzionare i rapporti fra le istituzioni. Non può dipendere tutto da rapporti personali e dalla buona volontà di questo o quel dirigente. Il Comune di Rimini è stato il primo in assoluto in Italia a riuscire ad avere beni dal demanio, come è successo con il lungomare. Ma per ottenere il risultato siamo dovuti arrivare alle diffide, alle minacce di non pagare più l’affitto restituendo il lungomare al Demanio e intimandolo di provvedere alla manutenzione, dalle fogne all’illuminazione. O addirittura a dover riprendere con il telefonino chi partecipava a quelle interminabili riunioni romane, così che i cittadini vedessero come procedono le cose in questo Paese”.

Lungaggini “borboniche”, ha proseguito il sindaco. “Che, me lo si lasci dire da amministratore, un senato delle autonomie come quello uscito dalla riforma ora sottoposta a referendum potrebbe spazzare via una volta per tutte. Perché in quel senato ci sono i sindaci e almeno saprebbero di cosa stiamo trattando. Sarà un caso – conclude Gnassi – ma Roberto Raggi prima di essere direttore del Demanio era sindaco di Piacenza e infatti con lui l’intesa si è trovata. Ma ripeto, non è così che dovrebbero funzionare le cose”.

E infatti non funzionano. Il sindaco fa anche gli esempi di casi dove è stata la burocrazia ad averla vinta. Come quello del nautofono, il “fischione del porto” che da 5 anni il Comune prova ad acquisire inutilmente – valore: 5 mila euro – fra trattative surreali intorno a baratti con divise militari che poi diventano briccole per i porti e chissà che altro al prossimo cambio di dirigente.

O i ritardi per la realizzazione della rotatoria tra la Statale Adriatica e la Consolare per San Marino, con 8-9 mesi perduti perché solo a cose fatte si scopre che una piccola area accanto all’ex Tiro a Volo, abbandonato da anni, appartiene al demanio militare, il quale infine dà il suo parere sulla cessione: negativo.  Ci doveva passare una pista ciclabile, che ora sarà spostata. Fino a casi simili che potrebbero scoppiare in ogni parte della città, dove i demani di diverso tipo possiedono ancora tratti di strade, parti di scuole, pezzi di marciapiedi. Perfino piazzale Gramsci, che è tale dalla fine dell’ultima guerra mondiale, ma che sulle carte ministeriali risulta ancora area militare, in quanto vi sorgeva la caserma dei cavalleggeri “Castelfidardo” poi rasa al suolo dai bombardamenti del 1944.

Ma tornando al bicchiere mezzo pieno, fra le 23 aree sbloccate, ce ne sono alcune di estremo valore e interesse. Come i beni dell‘ex ferrovia Rimini – San Marino, a cominciare dalla stazione di Via Pascoli: più di 88 mila metri quadrati, 7.300 solo quelli della stazione, che potranno finalmente essere salvati dal degrado e dal caos amministrativo. O l’area fronte mare della scuola professionale alberghiera, dove potranno essere realizzati laboratori e servizi invece dell’attuale spianata abbandonata a se stessa.

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L’area demaniale dell’Istituto Professionale Alberghiero

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L’area dell’ex stazione della scomparsa ferrovia Rimini – San Marino, in via Pascoli

"Frustoli" di terreni ancora appartetenti all'ex ferrovia Rimini - San Marino, anche press l'ospedale Infermi

“Frustoli” di terreni ancora appartenenti all’ex ferrovia Rimini – San Marino, anche presso l’Ospedale Infermi

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