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Costi dei rifiuti, cosa ne pensano i riminesi?

Anche questa settimana ci occupiamo con il nostro sondaggio di raccolta rifiuti e di Hera. D’altra parte ,la qualità urbana di una comunità, di un quartiere o di una città, è data proprio dal livello complessivo di pulizia ed igiene. Non solo. Vi è l’aspetto anche dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Da questo punto di vista vi sono differenze enormi tra le città più costose (Reggio Calabria oltre 600 euro) e quelle più convenienti (Belluno 150 euro). Infatti nel 2015, secondo quanto risulta dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe Cittadinanza Attiva, una famiglia italiana tipo (3 persone, un reddito lordo complessivo di 44.200 euro e una casa di proprietà di 100 metri quadri) ha pagato mediamente 298 euro di TARI (+2% rispetto al 2014), ma le disuguaglianze nell’onere del prelievo sono enormi come si nota dalla città più cara a quella più efficiente.

A Rimini nel 2015 una famiglia in media  ha pagato 277 euro.

Una spesa che si colloca sotto la media Italiana e di gran lunga più bassa di alcune realtà italiane. Poi, ovviamente, si può far sempre meglio per ridurre la distanza con comuni come Belluno o Udine, dove la spesa per la Tari è stata di 165 euro.

Vediamo cosa pensano i riminesi della qualità e dei costi della raccolta e smaltimento rifiuti.

Iniziamo da un giudizio di qualità tra i più importanti. Apparentemente generico, ma in realtà è quello più indicativo:

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Come si vede la percezione dei cittadini è particolarmente positiva.Il 70% ritiene la situazione igienica della zona dove vive buona o ottima. Solo poco più del 7% la ritiene pessima.

A seguire è stata fatta una domanda di conferma del dato precedente.

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Oltre il 77% si ritiene adeguato (molto o abbastanza) le modalità di svuotamento dei cassonetti. Una piccola quota della popolazione (2,7 %) ritiene inadeguato il servizio di Hera.

Si è continuato con le domande sulla raccolta differenziata. Si tratta di un punto fondamentale per lo smaltimento dei rifiuti.

Infatti il “Pacchetto di azioni per promuovere la transizione verso un’economia circolare” della Commissione Europea, che prevede il raggiungimento, entro il 2030, dell’obiettivo del 65% non di raccolta differenziata ma di riciclaggio e preparazione al riuso dei rifiuti urbani.

Questo è un altro aspetto non secondario. L’Italia è l’unico paese Europeo nel quale le politiche di recupero di materia dai rifiuti hanno come solo parametro le percentuali di raccolta differenziata, senza alcun riferimento all’effettivo recupero.

Nei prossimi anni siamo chiamati ad un ulteriore salto di qualità, anche in realtà come le nostre dove è  alta la percentuale di raccolta differenziata.

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L’informazione su come differenziare è strategica, come abbiamo visto, per i prossimi anni.
Oltre il 75% ritiene di essere stato informato in modo adeguato. Percentuale rilevante e positiva. Ma è importante lavorare anche sul restante 25% .

Nelle domande di verifica abbiamo inserito quella sui rifiuti ingombranti.

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Tutti conoscono (o quasi) che Hera fa un servizio a domicilio gratuito per merci ingombranti.

Evidente che buona parte di chi lascia rifiuti ingombranti fuori dai cassonetti , non lo fa per scarsa informazione: non ha “voglia” di chiamare il servizio.

Abbiamo anche chiesto come pensano i nostri concittadini si possa migliorare il servizio di raccolta rifiuti.

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Risposte coerenti. Maggiori controlli nei confronti dei cittadini maleducati (quasi 80%). Una richiesta di aumentare la diffusione di cassonetti, soprattutto nel periodo estivo in alcune zone turistiche. Poi vi è una quota importante che vorrebbe eliminare la chiavetta per la raccolta indifferenziata. Una risposta, questa, in controtendenza con le altre. Infatti chi chiede di eliminare la chiavetta vuole in realtà più libertà nel conferimento dei rifiuti ed evitare (forse) controlli.

Abbiamo concluso con la domanda delle domande.

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Il 61% dei cittadini risponde che la tariffa è cara. Una dato apparentemente in contraddizione con la realtà che avevamo sopra descritto. Ma si tratta di una percentuale bassa rispetto ad altre rilevazioni nazionali: ciascun cittadino pensa, normalmente di pagare sempre troppo. Interessante pertanto quel quasi 40% che la ritiene adeguata o bassa. Non sono mecenati. Sono cittadini consapevoli del lavoro che vi è dietro la raccolta rifiuti. Anche per questo è importante continuare l’ impegno sulla comunicazione, conoscenza e responsabilità individuale dei cittadini per migliorare tutta la collettività.

Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Lunacall, Santarcangelo di R.
Soggetto committente: Chiamamicitta.it
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 7 – 11 novembre 2016
Data di pubblicazione o diffusione: 19/11/2016 sito web
Campione casuale di 300 interviste utili rappresentativo della popolazione del Comune di Rimini maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività

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