Da quanto scrive il quotidiano di Arezzo La Nazione, entro il 15 gennaio i protagonisti, fiera di Arezzo e Italian Exhibition Group, contano di concludere la trattativa che dovrebbe portare le due mostre orafe aretine, Oro Arezzo a maggio e Gold Italy a ottobre, nell’ambito di una cabina di regia unica, attraverso una nuova società veicolo (Svp) col polo fieristico di Rimini e Vicenza in posizione predominante.
La Nazione anticipa alcuni dei passaggi fondamentali del progetto, che però dovrà avere il via libera del Cda di Arezzo Fiere e dei suoi soci, dalla Regione azionista di riferimento col 40 per cento, alla Camera di Commercio col 21, più Comune e Provincia col 12.
Il problema sta tutto nelle differenti dimensioni dei soggetti che vanno verso un’intesa: Arezzo Fiere, vale un fatturato di 5,2 milioni (3,8 dei quali provenienti dalle fiere orafe), il polo Vicenza-Rimini, che ha già avviato le procedure per la quotazione in borsa, quasi trenta volte tanto, ossia 105 milioni di base che sono diventati 130 con l’inglobamento di alcuni eventi minori.
I rapporti di forza, dunque, sarebbero conseguenti, con Arezzo che peserebbe per non più del 5 per cento, lasciando al polo Italian Exhibition Gruop la maggioranza.
La nuova società pagherebbe 10 milioni nei prossimi anni a Fiera Arezzo, sotto forma di spese di organizzazione dei due eventi.
Questa operazione sarebbe vista molto bene dal ministero dello sviluppo economico perché amplierebbe l’accordo che lo scorso anno ha sancito una spartizione delle date: Oro Arezzo, spostato a maggio, non ha più alcun evento concomitante a Vicenza, come accadeva in passato.
La linea di lavoro è sempre più sinergie ed internazionalizzazione dei mercati e meno concorrenza in casa.