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Quando il Capodanno di Rimini era la “Festa Popolare di Fine Anno”

A Capodanno, prima delle feste in piazza,  i comunisti riminesi organizzarono per 23 anni, dal 1978 al 2001 nei padiglioni della Fiera, la “Festa Popolare di Fine Anno”. Sommando i biglietti delle varie edizioni si può dire che 100.000 persone abbiano festeggiato lì l’arrivo del nuovo anno insieme.

Un appuntamento nato nel corso del 1978  tra i responsabili del Consorzio delle Feste dell’Unità. Ferdinando Battelli (1936-1972) e Mario Mulazzani (1942- ) ne furono i “padrini”. Anche se qualcuno sostiene che l’idea prima fosse stata suggerita da Sergio Gambini, allora giovane funzionario del Comitato Comunale di Rimini. In Federazione nel 1978 Segretario era Giorgio Alessi, responsabile del Comitato Comunale Primo Ghirardelli, all’organizzazione Walter Moretti, alla stampa e propaganda Marco Bruscolini. Amministratore del Partito Manlio Gattei.

31 dicembre 1989. Fiera di Rimini. Manifesto Festa Popolare di Fine Anno

Racconta Moretti che, per conto della Federazione, seguì in prima persona l’organizzazione della prima edizione: “Il 30 dicembre 1978 avevamo poche decine di prenotazioni. Temevamo un insuccesso clamoroso. E poi successe l’incredibile: la fila al botteghino della Fiera a partire dalle 9,00 del mattino del 31 dicembre sino alla sera alle 19,00. Quasi duemila persone alla prima Festa. Un successo al di là di ogni nostra aspettativa. Fu tutto insufficiente: i tavoli, le sedie, la grandezza della pista da ballo. Ma reggemmo e riuscimmo a sistemare in qualche modo tutti. La Festa fu un successo che ci consentì di pensarla più in grande per gli anni futuri”. 

Il prototipo della Festa, negli anni, fu un prolungamento delle Feste dell’Unità del periodo estivo: l’orchestra da ballo liscio, una grande pista da ballo, i tavoloni e le panche per compagnie numerose, un self-service che distribuiva (a chi voleva) del cibo e delle bevande, un po’ di festoni, la lotteria a premi, qualche manifesto politico. Una formula semplice, che consentiva a tanti di passare in festa l’ultimo dell’anno evitando i costosi veglioni dei locali da ballo o i cenoni presso alberghi e ristoranti. La formula era quella della festa con la “ligaza”, ovvero ogni famiglia, gruppo di amici portava da casa da bere e da mangiare assieme nello spazio condiviso del padiglione della Fiera. L’orchestra di turno forniva la musica dal vivo e tutti sulla pista da ballo. Pochi minuti riservati al Segretario della Federazione Comunista o al parlamentare o al Sindaco per il saluto e gli auguri di buon anno.

31 dicembre 1990. Fiera di Rimini. Manifesto Festa Popolare di Fine Anno

Questo lo schema generale. Guardiamo un po’ più nel dettaglio l’organizzazione.

Dal 1978 al 1990 l’organizzazione della Festa fu nelle mani del Consorzio Attrezzature guidato fino al 1984 da Ferdinando Battelli e poi da Giorgio Bernabè (1935- ) sino al 1993. L’uscita di Battelli nel 1984 fu conseguenza di grossi investimenti nelle strutture necessarie per lo svolgimento della Festa Nazionale de L’Unità al mare dal 22 giugno al 1 luglio 1984, senza le necessarie coperture finanziarie che provocarono un grosso debito.

Nel 1991 venne fondata Meridiana srl che subentrò al Consorzio nella gestione delle strutture delle feste dell’Unità e che assunse anche la gestione della Festa dell’ultimo dell’anno.

31 dicembre 1990. Fiera di Rimini. Festa Popolare di Fine Anno. Da destra Giorgio Bernabè, Mario Mulazzani, Cesare Ferri con la moglie, Bugli, Guido Menghini e altri volontari

Alle Feste lavorarono in ogni edizione dalle 70 alle 100 persone. Gratuitamente, come attività di volontariato a sostegno del Partito. In un appunto che ho trovato del 1986 sono elencati puntigliosamente i responsabili dei vari settori: allestimento, self-service, bar, biglietteria, guardaroba, discoteca, ingresso, pubblicità, lotteria, permessi, acquisti. In una lettera del 12 gennaio 1987 il Segretario della Federazione Sergio Gambini scriveva ringraziando i volontari: “Senza la disponibilità tua e quella di altri compagni, difficilmente quell’appuntamento avrebbe potuto svolgersi e conseguire il successo che ha ottenuto, sia dal punto di vista finanziario che come punto di riferimento per un grande e civile incontro di massa”.

Un punto di riferimento in tutte le edizioni fu per la biglietteria e la contabilità la segretaria prima del Consorzio, poi di Meridiana Teresa Arlotti. 

Gennaio 1991. La cena dei volontari alla Festa. A destra in primo piano Mario Mulazzani. In piedi in fondo da destra Paolo Zaghini, Giulio Tosi, Giuseppe Chicchi, Giorgio Bernabè

La scelta dell’orchestra era motivo di grande dibattito ogni anno. Spesso si svolgeva un vero e proprio referendum con votazione fra i volontari per la scelta del complesso, che era ritenuta da tutti parte del successo della Festa. A questo appuntamento nel corso degli anni suonarono le più importanti orchestre da liscio della Romagna: Castellina Pasi, Baiardi, la Nazionale di Romagna, la Nuova Romagna Folk, i Pierrots, Raoul Casadei, Fiorenzo Tassinari, solo per citarne alcune.

31 dicembre 1992. Fiera di Rimini. Nel padiglione F il pubblico. Suona l’orchestra La Nazionale

I biglietti venduti variarono di anno in anno, ma con numeri crescenti negli anni ’80 e con una certa stabilità negli anni ’90. Essi andarono dai duemila ai cinquemila. Numeri importanti che di conseguenza portarono al Partito anche introiti rilevanti. Gli utili della Festa variarono negli anni, ma andarono da un minimo di 20 milioni sino ad una punta di oltre 90 milioni.

Chiaramente gli amministratori del Partito avevano grande attenzione allo svolgimento della Festa ed alla possibilità di utili che essa poteva dare: la seguirono Manlio Gattei, Filippo Tassinari, Stefano Cevoli, Giancarlo Zanuccoli, Paolo Zaghini, Sergio Morotti, Giuseppe Tomasetti, Nazzareno Frisoni. La pubblicità della Festa iniziava mesi prima, a volte sin dall’estate all’interno delle Feste dell’Unità in provincia ma anche presso le grandi feste provinciali in Regione. Ma era una pubblicità semplice, fatta di volantini e da un manifesto. I giornali della Federazione (il Progresso, il Quindicinale, Settepiù) in tanti anni non hanno mai dedicato una riga a questo grande appuntamento di fine anno. Gli organizzatori però compravano spazi pubblicitari su Il Fò, il free press che veniva distribuito in tutte le case. In alcuni anni venne anche edito un opuscolo pubblicitario. In quello del 1990 il saluto del Segretario della Federazione Sergio Gambini si apriva così: “Fra un mese nei padiglioni fieristici di Rimini, qui dove stiamo celebrando la fine del 1990, si aprirà il XX Congresso Nazionale del PCI. Sarà questo un appuntamento storico per il nostro Partito”. Finiva il PCI e nasceva il PDS. 

31 dicembre 1994. Fiera di Rimini. Nel padiglione F il pubblico. Suona l’orchestra di Raoul Casadei

Chiudiamo il ricordo di questa Festa rieditando il saluto che Giorgio Bernabè fece il 31 dicembre 1987, augurando Buon 1988: “Con il veglione di fine anno ’87 siamo entrati nel decennale di questo grande appuntamento popolare. La prima esperienza si inaugurò nel ’78, e fu ispirata dalla esigenza di creare una occasione ricreativa autentica, fuori dai richiami consumistici, dai rituali di Capodanni giocati sull’inganno della esibizione mercificata, di un avvenimento divenuto terreno di caccia degli spots pubblicitari, che ti vogliono bello e luccicante, spendaccione, in giro per il mondo alla ricerca di mete sempre più esotiche e fantastiche, ubriaco di felicità, anche se procurata dalla suggestione e da qualche litro di alcool. Ci sembrava utile aprire una occasione diversa che interpretasse la voglia di ritrovarsi, di fare festa, di comunicare un comune modo di sentire, desideri e ansie per il nuovo anno a cui affidare qualche sogno e speranza. Nel farlo siamo sicuri di contribuire a dare meno solitudine e freddezza al gioco di San Silvestro, e di togliere dalle case tante famiglie che amano stare un po’ in baldoria, fare due salti con della buona musica, senza dovere ipotecare lo stipendio. Vi diamo quindi il benvenuto e vi auguriamo con tutto il cuore BUON ANNO!! E’ un augurio che vogliamo fare anche al PCI sicuri di interpretare il desiderio di molti, perchè si rafforzi la nostra presenza nella società”.

31 dicembre 1994. Fiera di Rimini. Raoul Casadei al centro con i volontari impegnati nella gestione della Festa

31 dicembre 1994. Fiera di Rimini. Raoul Casadei al centro con i volontari impegnati nella gestione della Festa

Paolo Zaghini

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