Un medico di Cattolica vendeva falsi green pass a 230 euro l’uno. E’ l’accusa che emerge dall’indagine che ha portato all’alba di oggi all’esecuzione di 10 misure cautelari, di cui 1 agli arresti domiciliari, 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 7 interdittive del divieto di esercizio della professione sanitaria, per i reati di corruzione e falso ideologico. I militari del Nucleo Antisofisticazioni di Bologna coadiuvati dai NAS di Parma, Napoli e dai Carabinieri dei rispettivi Comandi Provinciali, si sono mossi su ordine della Procura di Rimini.
L’indagine era partita a settembre dopo una segnalazione dell’Ordne dei Medici della provincia di Rimini alla AUSL su alcune anomalie risultate sul conto di un medico di medicina generale vaccinatore. L’Azienda sanitaria ha segnalato i fatti ai Carabinieri ed è stato così scoperto che il professionista, convenzionato con AUSL Romagna, grazie a due persone di fiducia che procacciavano soggetti interessati, si faceva consegnare 250 euro per ogni falsa attestazione della somministrazione del vaccino anti-Covid, inserendo i dati nella piattaforma informativa vaccinale regionale. Provenienti da diverse province, tutte queste persone potevano così ottenere il Green Pass senza essere vaccinati.
Venticinque le persone complessivamente indagate in concorso con il sanitario, a cui è stato sequestrato il certificato. Il medico è stato posto agli arresti domiciliari. L’obbligo di presentazione alla P.G. riguarda il complice e la sua compagna, che il medico avrebbe pagato per la loro mediazione. Le 7 misure interdittive della sospensione dall’esercizio della professione medica riguardano altrettanti sanitari che si sono rivolti al professionista per ottenere il falso certificato.
I militari hanno perquisito le abitazioni degli indagati e gli ambulatori in cui il medico esercitava la propria attività. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori.
“L’episodio è da radiazione se le accuse saranno confermate – commenta il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Rimini Maurizio Grossi – e ci addolora molto come medici. Tuttavia siamo sempre vigili per segnalare chi non rispetta i doveri della professione. E questa non è l’unica segnalazione che abbiamo inviato”.