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Falsi green pass, altri medici riminesi sospettati e gli Ordini professionali si mobilitano

Si allarga l’inchiesta su Roberto Bonato, 58 anni, il medico di famiglia e dentista accusato di vendere falsi green pass nei suoi ambulatori di Cattolica e San Giovanni in Marignano. Si sarebbero rivolti a lui anche diversi colleghi esercitanti professioni sanitarie, come fisioterapisti, farmacisti, ginecologi. Mentre sotto la lente degli investigatori finiscono le posizioni di altri tre medici del riminese.

A questo proposito le associazioni professionali stanno prendendo posizione una dopo l’altra e in modo netto. Se ha parlato subito di radiazioni Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Rimini, è pronto ad avviare i procedimenti disciplinari anche il suo omologo Giulio Mignani, presidente dei Farmacisti.  Da parte sua, Alessandra Amici, vicepresidente dell’Ordine Fisioterapisti e Ortottisti, sottolinea: “La presenza di un ortottista non in regola ci porta grande rammarico. Se il comportamento scorretto di qualche iscritto eventualmente coinvolto dovesse essere confermato, come  Ordine territoriale di Forlì-Cesena e Rimini apriremo una fase istruttoria al fine di verificare il rispetto della legge ma anche della nostra costituzione etica, nonché del codice deontologico della specifica professione. A questo fine abbiamo preso contatto con i NAS di Bologna a cui offriamo la nostra più ampia collaborazione”.

Alessandra Amici

Finora gli indagati sono 27, dieci dei quali residenti in provincia di Rimini. Fra loro due farmacisti – marito e moglie – e un ortottista.  Altri tre sanitari arrivavano da Faenza e uno da Napoli, mentre la maggior parte degli altri indagati è residente in Valconca e nelle Marche, ma uno  giungeva dalla Lombardia. Secondo le accuse della Procura di Rimini, a reclutarli sarebbero stati due “procacciatori”, un riccionese e la sua compagna di Fano. La “tariffa” di 250 euro sarebbe stata ridotta a 100 per gli “amici”.

Ora gli investigatori stanno spulciando uno a uno i 224 green pass rilasciati in base alle certificazioni di Bonato. Ben 107 appartengono a residenti fuori provincia, il che aveva insospettito l’Ordine dei Medici. Di qui la segnalazione ad AUSL Romagna, che a sua volta aveva avvertito i Carabinieri del NAS.

 

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