In America il Made in Italy va sempre alla grande. E come base di partenza per conquistare gli States con prodotti italiani, niente di meglio che Rimini.
Ne è convinta Muriel Nussbaumer, l’amministratrice delegata di Export Usa, una società di consulenza che si occupa di aiutare le aziende italiane ed europee a intraprendere investimenti nel Nuovo Mondo.
Export Usa è nata circa 10 anni fa. Oggi ogni mese è contattata da circa 700 imprese, interessate ad avviare un business negli Usa. Aziende italiane, ma anche di altri Paesi europei.
Ma la mossa vincente è stata proprio la scelta di organizzare del trading tra America e Italia; quindi è nel Bel Paese che Export Usa doveva avere la sua sede europea.
Ma dove? Proprio nel centro storico di Rimini.
“Sono nata e cresciuta a Bolzano, ma mia famiglia si trasferì in Emilia Romagna circa 15 anni fa – racconta la brillante quarantenne Muriel – E io, una volta rientrata dagli Stati Uniti, ho deciso di aprire l’ufficio a Rimini, proprio perché la sua centralità è logisticamente strategica per un azienda che, come la nostra, lavora in tutta Italia”.
L’ufficio riminese, rispetto a quelli di Miami e New York, è specializzato nell’affiancamento della clientela italiana, che spazia nei settori più disparati (alimentare, abbigliamento e moda, cosmesi, macchine per le industrie e altro ancora).
Anche grazie all’incontro con il bocconiano Lucio Miranda, oggi si ritrova a essere una realtà capace di garantire una gamma di servizi export completa, in grado di affrontare tutte le svariate richieste delle aziende che vogliono entrare nel mercato a stelle e a strisce.
“Affianchiamo le aziende italiane non solo nell’indirizzarle a gestire al meglio una società di diritto americano, ma anche a sapersi approcciare a una cultura così simile alla nostra, eppure così profondamente diversa, com’è quella americana. Gli americani sono sempre stati affascinati dalla qualità e dall’eccellenza dei prodotti italiani, e lo sono tuttora. C’è però una differenza non marginale rispetto ad anni fa. Oggi, infatti, il mercato attribuisce moltissima importanza al brand, al packaging, al design del prodotto ed è molto sensibile all’aspetto della comunicazione. In una parola al marketing.Comunque, di fronte alla variegata richiesta del mercato americano, credo che il punto forte di una azienda debba essere quello di riuscire a essere il più flessibile possibile”.
Molte anche le aziende riminesi e della nostra riviera che lavorano con Export Usa: “Qui collaboriamo con Confindustria – conferma Nussbaumer – che ha un ottimo sportello di internazionalizzazione diretto dalla dottoressa Michela Parmeggiani, e abbiamo iniziato a esportare prodotti tipici del territorio, come i vini di Tenuta Villa Rovere”.
Forti anche le aspettative per il futuro. Se pensavamo che le travagliate elezioni presidenziali americane potessero generare un po’ di riluttanza da parte degli industriali italiani, prima di procedere con gli investimenti in quel continente, ci sbagliavamo. “Il sogno americano, l’opportunità di rivoluzionare la propria vita e il proprio business non vengono intaccati dalla politica, e non crediamo avverrà nel futuro”– conclude la giovane manager.
Benedetta Cicognani