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Domani tutti al “Neri” a un euro, aspettando il Romagna Centro e il risultato dell’Imolese

Bianconeri del Borgorosso! Rosso rosso rosso!
No, non sono impazzito è solo che prima di parlare della gara di domani e delle porte chiuse che tornano aperte e il resto vorrei dedicare alcune righe ad un personaggio che Rimini e i riminesi stanno cominciando a conoscere e ad apprezzare meglio.
Mi riferisco al nostro… e qui già nasceva, tempo fa, l’inghippo perché non amava essere definito patron e non era nemmeno presidente quindi per parlare di lui si doveva, inusualmente, attingere ad un repertorio di definizioni che comunque,a mio avviso, non descrivevano bene Giorgio Grassi e il ruolo che si andava autocostruendo.
Prima vittoria, oggi dici Giorgio Grassi e non servono più definizioni perché lui è, ormai per tutti, il Rimini FC.
Lo è anche più dei giocatori, dell’allenatore o dei dirigenti tutti, questo è il Rimini di Giorgio Grassi e l’evoluzione pubblica degli ultimi tempi e’ una ulteriore conferma.
Giorgio l’ho conosciuto ad agosto del 2017, tutto nuovo tutto in partenza con la consapevolezza che si partiva dall’Eccellenza solo per prendere la rincorsa con l’obiettivo di arrivare tra i professionisti quanto prima.
Arrivare, non tornare come spesso si dice perché se è vero che la città Rimini è stata abitualmente tra i pro è anche vero che lui, Giorgio, tra i professionisti del calcio non ci era mai stato e questo lo portava, e lo porta tuttora, a non dare mai nulla per scontato.
Coi piedi per terra,tanto realismo e con l’intenzione di stare il più possibile dietro le quinte ha affrontato questa sfida che potrebbe avere domani un primo importante e fondamentale epilogo, il ritorno in un campionato professionistico.
Come Alberto Sordi, nel film “Il presidente del Borgorosso football club” che tanto amo, arriva in punta di piedi.
Studia, apprende, a volte sbaglia ma si innamora sempre più e negli ultimi tempi  i frutti e le radici ormai forti di questo amore sono evidenti.
Abbandonando una consuetudine fatta di dietro le quinte e apparizioni sporadiche irrompe, forse violentando un pò se stesso e il suo carattere riservato, sulla scena e dalla gara con l’Imolese in poi, sempre con i suoi tifosi intorno, presenzia e incide sull’ambiente e nello spogliatoio.
Lo vediamo coi ragazzi in campo, sugli spalti tra noi tifosi e addirittura in trasferta a Roma, davanti alla corte di appello, con il sogno divenuto realtà di riaprire le porte del Neri nonostante, come da lui stesso ammesso, la punizione fosse meritata.
Tornando al parallelo col film Giorgio batte Benito Fornaciari 2 a 0 perchè se si dimostra coinvolto e appassionato come il personaggio interpretato da Sordi sappiamo bene come l’attenzione ai conti, al bilancio e agli aspetti che tolgono solitamente popolarità siano comunque garantiti ai livelli massimi.
Grazie a Giorgio Grassi si può preparare, fatti i debiti scongiuri di rito, la festa con la consapevolezza e la tranquillità derivanti dal controllo dell’aspetto economico e dalle solide radici messe giù in vista del futuro.
Consideravo giusto dare un contributo a colui che,a mio modo di vedere, se festa sarà ricoprirà il ruolo di artefice e protagonista numero uno nella storia di questo campionato.
Campionato che domani ci vedrà ospitare, a porte aperte e al costo simbolico di un euro per tutti, il Romagna Centro del presidente Martini e di mister Campedelli.
Gente che, evitando inutili giri di parole, grondano bianconero un po’ da tutti i pori e non è del Borgorosso che sto parlando anche se sempre in Romagna restiamo.
Non è un mistero che c’è tanto Cesena dentro e dietro l’avversario che affronteremo domani giocando una gara che potrà consegnarci matematicamente il titolo solo in caso di pareggio, se non di sconfitta, dell’Imolese impegnata in trasferta sul non facile campo della Pianese.
Il Romagna Centro ha archiviato da tempo la pratica salvezza e con 50 punti mantiene nel mirino un posto ai play off attualmente a quota 54 punti e detenuto dalla Sangiovannese.
50 punti, 44 gol fatti e 36 gol subiti sono lo score di una compagine importante per la categoria che il Rimini ha sofferto tremendamente nella gara di andata al Manuzzi impattata 1 a 1 con un bel gol di Cicarevic a mascherare una prestazione non bella dei biancorossi.
La sconfitta clamorosa di Imola e il passaggio a vuoto del Manuzzi paiono essere stati momenti determinanti nel portare alla decisione di esonerare mister Muccioli lanciando Righetti in panchina.
A tentare di scombinare i piani dei biancorossi ci sarà l’ex riminese Cecconi, altra arma da temere sarà il dinamismo e la gran corsa che una compagine con età media di 20 anni scarsi sarà in grado di produrre.
Tornando al Rimini mancheranno sicuramente gli squalificati Valeriani, 3 giornate per la manata all’ avversario con conseguente espulsione, e Guiebre.
Tornano a disposizione Arlotti, che tanto è mancato a Città di Castello, e Brighi.
A mister Righetti l’onore e l’onere di scegliere gli 11 che andranno, da titolari, a comporre il tabellino che potrebbe riportare i biancorossi nel calcio che conta.
Per quanto riguarda i tifosi e il tifo in generale la punizione inflitta venerdì scorso,gara a porte chiuse, dopo l’ udienza in appello è stata trasformata in una ammenda di 1000 euro.
Inutile, o forse no, dire e ribadire che il pericolo scampato non deve far abbassare la guardia.
Ritengo che, alla fin fine, la decisione sia stata presa anche per le difficili condizioni di ordine pubblico che si sarebbero venute a creare con 2000 persone a girare liberamente intorno allo stadio in attesa del risultato, bisogna trovare la ricetta giusta ed eliminare tombalmente petardi e qualunque altra forma di maleducazione che gravita intorno al campo, tutti dovranno avere ben presente che l’eventuale sciocchezza di qualcuno domani porterebbe a conseguenze ancora più pesanti della squalifica del campo evitata per un pelo.
Ma bando ai brutti pensieri con il biglietto simbolicamente a 1 euro domani Rimini deve fornire il pubblico delle grandi occasioni senza se e senza ma.
Calcio d’inizio alle 15.
Forza Rimini!

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